Scoprire i romanzi e le più importanti opere letterarie della narrativa europea attraverso la musica rap: è la nuova sfida di Murubutu. Insegnante di filosofia storia, dal 2000 comincia a riflettere sull‘interazione fra contenuti scolastici e musica rap. L’intento è fare del rap un mezzo espressivo per trasmettere contenuti di ordine culturale senza perdere l’attenzione verso la cura stilistica: il risultato è un nuovo sottogenere musicale, il rap didattico, concretizzato nel 2006 dall’uscita dell’album “Dove vola l’avvoltoio” con il collettivo La Kattiveria.

LetteratuRap: il nuovo talk per conoscere le potenzialità del rap

Abbiamo ospitato Murubutu ai microfoni di Radio Città Fujiko per parlare di LetteratuRap, un nuovo format di talk che unisce musica e letteratura: si tratta di un momento di riflessione che, partendo dalla relazione fra musica e letteratura, ne approfondirà i legami.

Dopo aver ripercorso la genesi e l’evoluzione del rap in Italia, dalle fasi di sviluppo degli anni ’90 fino ai nuovi codici linguistici della trap, Murubutu illustrerà le potenzialità espressive del rap e i suoi legami con la letteratura, chiarendo la relazione tra i suoi brani e alcune delle principali correnti letterarie italiane ed europee – Dolce Stil Novo (Dante), Naturalismo (Turgenev), Realismo Magico (Bonnefoy) e Neorealismo (Calvino).

Proseguendo su questa relazione, l’artista leggerà un passo de Il meraviglioso mondo di Octavio di Miguel Bonnefoy ed eseguirà a cappella Tornava L’albatros.

Oltre ad approfondire il forte legame fra musica e letteratura Murubutu continuerà con il quesito «Come può essere utilizzato il rap in classe?» illustrando le potenzialità didattiche del rap come mezzo espressivo e artistico. Questo momento sarà arricchito con l’esecuzione a cappella de La bellissima Giulietta, per chiudersi con Il migliore dei mondi e Markus ed Ewa, eseguiti con base musicale.

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La letteratura e la filosofia sono sempre presenti nei tuoi testi, lo abbiamo visto anche con Infernvm, l’ultimo album pubblicato con Claver Gold. Che cosa significa per te questo legame artistico? Come la letteratura si lega alla musica?

«Come hai detto tu, da diversi anni lavoro sul versante dello storytelling rap, le mie canzoni sono delle narrazioni sistematiche che traggono a piene mani dalla narrativa, ma anche dalla poesia, dalla storia e dalla filosofia. L’album con Claver Gold è un tributo alla prima cantica di Dante, poi ci sono altri tributi come l’ultimo singolo pubblicato con Carlo Corallo dedicato al centenario dalla nascita di Italo Calvino. E’ una riflessione sulla potenzialità del rap rispetto alla letteratura e alla narrativa e come si possa – anche con una grande ricaduta didattica – utilizzare il rap per esemplificare lo stile e i contenuti di alcune correnti letterarie, come il Dolce Stil Novo, il realismo magico sudamericano, o la letteratura italiana contemporanea che in questo periodo sta producendo molti talenti.»

Di te si dice che sei stato il primo a portare il rap, spesso marchiato come una cattiva influenza, nelle scuole…

«Effettivamente lo spunto più intrigante del talk è proprio questo, (per altro è rivolto a insegnanti, ma non solo) il rap e la tra possono essere strumenti che, da diseducativi – come sono percepiti – possono rappresentare un veicolo di comunicazione, di acculturazione, di educazione. Provo a dimostrare come questo possa realizzarsi concretamente e cime sia opportuno che chi fa educazione e formazione possa avere un valore aggiunto quando comprende e utilizza questo linguaggio.»

Attraverso questo nuovo progetto di talk vorresti ripercorrere le tappe dell’evoluzione del rap in Italia partendo dagli anni ’90, che cos’è per te il rap oggi? Chi sono gli artisti che ti hanno influenzato?

«Ho vissuto varie fasi dello sviluppo del rap e metto in rilievo quello che è stato l’utilizzo del rap rispetto alla letterarietà, all’educazione e anche rispetto ai contenuti politici. Un artista che mi ha influenzato tantissimo è stato Lou X, sia dal punto di vista dell’invettiva verbale che dal punto di vista politico. Per quanto riguarda l’estero ce ne sono diversi, Common per esempio, dal punto di vista tecnico anche mostri sacri come Method Man o Slick Rick».

Per tornare a parlare di LetteratuRap, con questo momento di riflessione qual è il messaggio che vuoi lanciare?

«Il messaggio che lancio è che i generi musicali – in particolare quelli più diffusi tra i giovani, il rap e la trap – prima di essere giudicati devono essere compresi e decifrati, possono rappresentare in vari ambiti dei medium efficaci per avvicinarsi ai giovani.»

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