Domani, 17 febbraio, a Palazzo D’Accursio la presentazione del libro “La Palestina nei libri di testo scolastici israeliani” di Nurit Peled-Elhanan, docente dell’Università ebraica di Gerusalemme. L’autrice, con un lavoro coraggioso, rivela la costruzione “scientifica” del razzismo antipalestinese fin dalla tenera età.

Israele-Palestina: presentato il libro sui testi israeliani

Se fin da piccolo mi viene detto che il mio vicino di casa è cattivo, farò molta fatica a non vederlo come un nemico. Sembra questo l’assunto del libro “La Palestina nei libri di testo scolastici israeliani – Ideologia e propaganda nell’istruzione“, scritto da Nurit Peled-Elhanan, docente presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione Linguistica dell’Università ebraica di Gerusalemme.
Domani, 17 febbraio, l’autrice sarà presente a Bologna, in un’iniziativa organizzata da Assopace Palestina per le 18.00, nella Sala Renzo Imbeni di Palazzo D’Accursio.

Insieme a Nurit Peled interverranno Luisa Morgantini, già vicepresidente del Parlamento europeo, e Francesca Bianconi, docente della Scuola di Scienze Politiche all’Università di Bologna.
Insieme affronteranno un tema poco discusso, ma molto importante e assai delicato: la costruzione “scientifica” del razzismo antipalestinese nei libri di testo israeliani.
“Basti pensare – racconta ai nostri microfoni Stefano Casi, organizzatore della serata – che nei libri di testo israeliani non ci sono fotografie di palestinesi, ma solo caricature”.
Uno dei tanti elementi che si inserisce nella questione israelo-palestinese e che aiuta a comprendere anche il protrarsi così lungo del conflitto.

Quello di Nurit Peled è un libro coraggioso, vista la repressione che negli ultimi tempi il governo israeliano sta operando anche nei confronti di dissidenti israeliani.
La docente, però, si è già distinta in tal senso: nel 2001 il Parlamento europeo le ha conferito il premio Sacharov per la libertà di pensiero. Non solo: è esponente dell’associazione israelo-palestinese Breaved Parents for Peace e cofondatrice del Tribunale Russell sulla Palestina.

La versione italiana è disponibile alla traduzione e alla stampa della casa editrice Gruppo Abele, ma il libro non è stato pubblicato in Israele proprio per l’ostracismo che subiscono i dissidenti israeliani.
“Va ricordato che ci sono diversi gruppi dissidenti israeliani – sottolinea Casi – come ad esempio i giovani che si rifiutano di fare il servizio militare e che per questo vengono arrestati e subiscono ripercussioni sulla loro carriera professionale”.