In questo periodo storico capita spesso che, travolti dagli eventi e dagli impegni presenti, non facciamo caso ai numerosi cambiamenti che coinvolgono la società. Da un lato, questo potrebbe rappresentare un aspetto positivo perchè, da un punto di vista filosofico, nè il futuro nè il passato esistono, quindi è giusto concentrarsi e agire nel tempo presente, che è l’unico realmente alla nostra portata. Dall’altro, è bene ogni tanto staccarsi dalla frenesia degli accadimenti e dare uno sguardo complessivo e riflessivo a quello che sta accadendo a noi e alla nostra società.
Uno degli aspetti che è molto cambiato nella società di oggi (soprattutto giovanile), rispetto a quella di qualche decennio fa, è quello relazionale. I rapporti tra le persone sono cambiati, sia nel modo in cui nascono, che in quello in cui si sviluppano e si mantengono. In particolare, è cambiato il modo di concepire le relazioni amorose: oggi sono più instabili, più facili e più superficiali. Non è necessario un particolare sforzo per conquistare qualcuno, e spesso il legame che si instaura in una coppia, si caratterizza per l’attrazione fisica, e non per una complicità mentale e una condivisione sentimentale. Insomma, l’amore e la relazione amorosa non si pensano e non si vivono più come una volta.
“Culturalmente, le nostre aspettative sulle relazioni sono cambiate – spiega a Nbcnews Saba Harouni Lurie, terapeuta matrimoniale –. Le persone si sposano più tardi nella vita e molte persone sono desiderose di esplorare le relazioni in modo meno strutturato senza pressioni a impegnarsi, poiché danno priorità alla conoscenza di sé e al proprio sviluppo come individui“.
I motivi principali del cambiamento
Sicuramente, ci sono stati fattori importanti in questi ultimi anni che hanno cambiato completamente il modo di relazionarsi con gli altri. Quello più rilevante è l’avvento di Internet, ma soprattutto dei Social Network. Basta un click per inviare una “reazione” o “mettere like” ad una Instagram story, un metodo di approccio alla portata di tutti, che non mette a rischio la propria reputazione, perchè protetti da uno schermo, ma che ha tutte le potenzialità per avviare una conversazione tra individui, anche estranei. I Social hanno reso tutto più semplice, più diffuso, più rapido ma anche più inautentico. Abbiamo la possibilità di conoscere persone di ogni parte del mondo, ma una conoscenza virtuale, non ha la stessa intensità emotiva di un incontro o a un rapporto dal vivo. Inoltre, oggi i giovani hanno molte più prospettive di vita rispetto al passato, sia a livello occupazionale che di esperienze (viaggi, concerti, eventi). Per questo, sempre più giovani non fanno piani a lungo termne per il proprio futuro, e vivono alla giornata. Anche questo aspetto si riflette sulle relazioni: gli adolescenti hanno paura di impegnarsi seriamente a livello sentimentale, perchè tutto intorno a loro e dentro di loro è continuamente in cambiamento.
Situationship: la soluzione per i giovani
Dato che le storie d’amore fanno sempre più paura, molti giovani preferiscono vivere la (non) coppia senza aspettative. Ma come è possibile costruire un rapporto amoroso senza vincoli e previsioni? Ecco che, anziché relazioni, i ragazzi scelgono di vivere “situazioni”, da cui deriva il nuovo termine: situationship. Non si tratta di una conoscenza generica, tutt’altro. Ma di una frequentazione romantica piuttosto assidua e continuativa, ma senza impegno o aspettative, in cui la (non) coppia non si accorda nel trovare un criterio che strutturi il rapporto. Una sorta di disimpegno emotivo, dove i confini sono molto labili e incerti, e per questo avvertiti come più rassicuranti.
Una soluzione… problematica
Se da un certo punto di vista la situationship allevia l’ansia e riduce le aspettative, aiutando la coppia ad avvicinarsi senza compiere passi troppo affrettati con benefici nell’immediato, sul lungo periodo il rischio è di incorrere nella sensazione opposta di insicurezza e paura, specialmente quando, dopo mesi di frequentazione, ci si accorge che le due persone non desiderano più le stesse cose. Un’altra criticità riguarda l’impossibilità di chiudere realmente la frequentazione. Chi vive una situationship sa che tecnicamente non è mai iniziato nulla di serio e questo renderà più difficile mettere la parola fine e dimenticare l’altra persona. Prevale allora un senso di irrisolutezza e inconcludenza, unito all’angoscia del trascorre del tempo.
Ma perché allora ricorriamo a questo genere di frequentazioni? Spesso non c’è una sola risposta, ma per molti la solitudine è una delle ragioni principali: il timore di rimanere soli o il desiderio di riempire un vuoto.
L’amore e i rapporti umani rendono vivi, per questo entrambe le cose non dovrebbero essere trascurate, ma nemmeno intraprese on superficialità o orgoglio. Anche gli altri
Eleonora Gualandi