Tanti concerti di grande qualità, percorsi didattici, cortometraggi di animazione, seminari: tutto e di più per una manifestazione di vaglia europea.
Dl 27 ottobra al 20 novembre a Bologna si rinnoverà il Bologna Jazz Festival, arrivato alla sua undicesima edizione.
Giovedi mattina, nella prestigiosa Sala Farnese in Palazzo d’Accursio, lo staff dell’associazione della chermesse ha presentato alla stampa l’intero “pacchetto” di iniziative con grafica, incontri, bus in città didattica e, soprattutto tanta musica jazz.
A ben guardare, in un panorama non certamente esaltante di festival italiani, divisi in cartelloni fatti in casa e in programmi drogati da concerti che nulla c’entrano con la tradizione jazzistica, il festival di Bologna splende.
Non manca la tradizione, testimoniata ad esempio da Barry Harris, da Billy Hart e compagni o dal Buster Williams Quartet. E’ presente pure la musica della nuova scena musicale, da Myra Melford a Samuel Blaser Trio, dal Frontal di Simone Graziano e Dave Binney al Pasquale Mirra-Hamid Drake duo. Accenti latinos con Horacio “El Negro” , “ponti” tra generi come quello che nasce dall’incontro di Paolo Fresu con Uri Caine + quartetto tutto corde dell‘Alborada, solisti di valore assoluto come “Aziza”, quartetto capitanato nientepopodimeno che da Chris Potter e Dave Holland.
Certamente i momenti clou saranno dettati dall’arrivo di Steve Coleman e la sua big band con la quale ha prodotto uno dei più interessanti cd dell’anno passato (il chicagoano sarà anche maestro per il tradizionale master con i giovani musicisti del conservatorio “G.B. Martini”), e la serata legata al Kronos Quartet, organico mitico sempre in bilico tra testi di musica contemporanea come quelli di Aaron Copland o Ligeti, e spartiti di sapore jazzistico come le rievocazioni delle song di Jimi Hendrix o Thelonious Monk.
Ma ancora tanto altro è all’interno del opuscolo riassuntivo della manifestazione, tanto che l’unico consiglio che si può dare per chi voglia avere le idee chiare su cosa andare ad ascoltare è quello di consultare il sito http://www.bolognajazzfestival.com/, o seguire giorno per giorno il nostro sito anche quest’anno media partner dell’iniziativa o le trasmissioni dedicate nel palinsesto di Radio Citta’Fujiko, a cominciare da Jazz Live di venerdi 7 ottobre, con ospiti in studio Federico Mutti, presidente dell’Associazione Bologna Jazz Festival e Vito Meci dello staff organizzatore e, a fare gli onori di casa, William Piana e Sandro Baroni. Da subito però segnaliamo il prologo al festival con -C’Mon Tigre racconta Toccafondo-, la sonorizzazione di alcuni cortometraggi di questo bravissimo pittore/illustratore. Una collaborazione con BilBolBul che arricchisce un programma che fa della varietà della proposta la sua forza di attrazione.
Dunque da ottobre a novembre Bologna verrà invasa dagli ultra corpi delle blue notes, con vecchi teatri come l’Auditorium Unipol e nuovi siti con il Barazzo in via del Pratello, con antici appassionati e giovani spettatori che scoprono magari oggi le magiche armonie della musica afroamericana: perchè Bologna rimanga anche quest’anno la città del jazz.