Il progetto artistico multidisciplinare COLLAGENE – Proteine culturali, a cura di Carolina Altilia e Alessandra Marolla, torna al DASDispositivo Arti Sperimentali con due nuovi appuntamenti l’8 e il 22 marzo.

Le performance di COLLAGENE per il mese di marzo

Il primo appuntamento sarà domani con due progetti diversi. Per prima avrà luogo una performance Shining Silence nata dall’incontro, grazie alla residenza artistica di Collagene, di due giovani artiste, appartenenti ad abiti diversi: Lorella Pierdicca, 3d pen designer e progettista grafico, impegnata nel progetto GaiaMaya, insieme alla danzatrice e coreografa Corradina Grande, occupata in una ricerca sull’identità che indaga il rapporto del corpo con mito, natura e tecnologia. Sarà messo in scena un dialogo tra non umano e umano, tra fuori e dentro, in cui il primo dei due poli è simboleggiato dalle istallazioni sospese nello spazio ad opera della Pierdicca, il secondo dalla danza con la sua natura effimera ed in continuo divenire.

Sempre domani sarà presente anche il collettivo musicale (so)niche 2021 composto da 5 musicisti selezionati tramite una open call per partecipare alla residenza artistica “Four Rays / Quatre Faisceaux d’Anti-Division: a Residency”, presso il Centro Musica di Modena, che presenteranno le composizioni nate proprio da questa esperienza.

Anche nell’appuntamento del 22 marzo saranno ospitati due iniziative differenti. Il primo Musica Solidificata, presentato dal gruppo musicale BAAB, è una performance che unisce batteria acustica, elettronica e la proiezione di video. L’obiettivo è quello di indagare il rapporto tra percezione ed immaginazione tramite la manipolazione dello spazio acustico e visivo.
Il secondo progetto di fotografia contemporanea, Atelier, è ad opera di Francesca Succi. La genesi è da ritrovarsi in una vecchia foto della madre dell’artista, sarta e magliaia, e in alcune riviste di moda degli anni ‘70 e ‘80 con i cartamodelli dell’epoca. Questi sono stati usati per interventi di montage su immagini iconiche iconiche della moda, il fine è quello di presentare, tramite l’evoluzione degli abiti, la trasformazione della donna e dell’immagine femminile.

Pensando al futuro del progetto COLLAGENE, le curatrici vorrebbero proseguire con questo format, che ha riscosso successo, ma il desiderio è di «tutelare e sostenere sempre più, anche economicamente, il lavoro degli artisti e operatori culturali, senza rendere precario il lavoro». A questo proposito la necessità è che ci sia una collaborazione con le istituzioni, ma anche quella di creare una rete tra le realtà territoriali culturali per sostenersi a vicenda. «Su questa base» spiegano Altilia e Marolla «la possibilità di COLLAGENE è quella di diventare festival o rassegna nomade, cercando dimora in spazi possibili, divenendo cassa di risonanza e cercando una connessione con lo spazio pubblico per costruire intelligenze collettive, umanità artistiche, tramite l’incontro di target molto diversi su un terreno comune, duraturo e produttivo».

ASCOLTA L’INTERVISTA A CAROLINA ALTILIA E ALESSANDRA MAROLLA