«Non contate su di me se volete coinvolgervi nella guerra con più armi, più spese militari, più violenza». È racchiuso in questa frase il senso della campagna lanciata oggi dal Movimento Nonviolento italiano, aderente alla Rete italiana Pace e Disarmo, che chiede a tutte e tutti di sottoscrivere una dichiarazione di obiezione di coscienza alla guerra da inviare alle autorità italiane. Un’indisponibilità alla guerra che va contro quanto fatto fino a questo momento da governo e parlamento, con l’invio di armi in Ucraina e il voto sull’aumento delle spese militari.
Obiezione di coscienza alla guerra e sostegno ai disertori: la campagna
«È una campagna che propone a tutti di dichiararsi fin da ora indisponibili a partecipare al massacro che è iniziato in Ucraina, ma che rischia di estendersi – spiega ai nostri microfoni Mao Valpiana del Movimento Nonviolento – La guerra uccide prima di tutto la verità, ma crea anche un clima belligerante e tutti ci sentiamo in dovere di essere arruolati». Il movimento invece sostiene che la risposta debba essere completamente diversa, fatta di disarmo, di cessate il fuoco e dell’obiezione di coscienza.
Obiezione che stanno già praticando tanti ragazzi in Ucraina e in Russia e che anche i pacifisti italiani ora vogliono sostenere.
Alla campagna, che è disponibile sul sito del Movimento Nonviolento, possono partecipare tutte e tutti compilando un modulo in cui si dichiara l’indisponibilità individuale alla guerra. In un secondo momento sarà l’associazione ad inviare i moduli raccolti al presidente della Repubblica, al ministro della Difesa, al presidente del Consiglio e allo Stato Maggiore dell’esercito (che nei giorni scorsi ha messo in stato di allerta i soldati italiani).
«Non sono disponibile in alcun modo a nessuna “chiamata alle armi”. Con la Costituzione italiana ripudio la guerra e voglio ottemperare al dovere di difesa della Patria con le forme di difesa non militare già riconosciute dal nostro ordinamento – si legge nei punti da sottoscrivere nel modulo – Sollecito il Parlamento all’approvazione urgente della Legge per l’istituzione della Difesa civile non armata e nonviolenta. Ribadisco pertanto la mia richiesta di essere considerato a tutti gli effetti obiettore di coscienza contro tutte le guerre e la loro preparazione, in qualunque modo vogliate chiamare l’uso di armamenti nelle controversie internazionali».
Valpiana sottolinea la necessità di sostenere i ragazzi russi ed ucraini che rifiutano di combattere ed uccidere e, per questo, sono costretti alla diserzione o alla renitenza alla leva. «Per loro chiediamo che venga riconosciuto lo status di obiettori di coscienza, principio sancito e riconosciuto dall’Unione europea – rimarca il pacifista – e che quindi possano uscire dai loro Paesi ed essere accolti in Europa e in Italia come rifugiati».
Alla loro forma di resistenza nonviolenta, dunque, il Movimento Nonviolento chiede di dare visibilità e sostegno.
ASCOLTA L’INTERVISTA A MAO VALPIANA: