Le piogge e il calo delle temperature di ieri per molti rappresentano simbolicamente la fine dell’estate, ma al Parco dei Giardini di Corticella, dove da anni ha sede l’associazione di volontariato Cà Bura, la programmazione continua intensamente.
Sono infatti tre i cicli di incontri che si susseguono dal 28 di agosto fino al 12 di settembre, proponendo tanto cinema, ma anche teatro e musica live.

Cà Bura: cinema, musica e teatro

Il primo appuntamento è una quattro-giorni che comincerà il 28 agosto per concludersi il 31 agosto. Si tratta di “Cà Bura doc“, una serie di proiezioni ad ingresso gratuito che allieteranno le serate al Parco dei Giardini. Verranno proiettati documentari indipendenti e recenti che raccontano anche pezzi di storia della nostra città, come “Uno Bianca”, il lavoro di Roberto Guglielmi e Enza Negroni realizzato con gli studenti del liceo Laura Bassi.
Anche Luther Blissett, con la regia di Dario Tepedino, parla molto di Bologna e del collettivo di scrittori che ora ha assunto il nome di Wu Ming.
“Il Grande Slam” di Mario Maellaro parla di sport e delle imprese del 1990: un richiamo a quanto accaduto in questo 2021. A concludere la rassegna sarà il documentario di Luca Santarelli, “Riviera Clubbing”, che ci conduce alle origine della dance music nella riviera adriatica.

Terminato “Cà Bura Doc” non ci si riposa un attimo. Dal giorno successivo, l’1 settembre, e fino al 5 settembre ad essere protagonisti saranno musica e teatro. Il luogo è sempre quello, via dell’Arcoveggio 59/8 a Corticella, ma ad avvicendarsi sul palco saranno lo spettacolo teatrale di Dario Criserà, intitolato “Una vita d’Inferno” e la musica di FunkClub, Suonatori Compulsivi Anonimi, Old Cats Blues Band e Malerifarei.

Dal 6 al 12 settembre, invece, toccherà a “Corticella Doc“. Il cinema torna protagonista con Doc in tour e, in particolare, saranno i documentari a farla da padrone. Tra questo quello di Filippo Vendemmiati sul Canzoniere delle Lame, “Gli anni che cantano”. Ma ci sarà spazio per il debutto della regista Valentina Olivato con “The childhood experience”, per il lavoro di Agnese Cornelio “Fondata sul lavoro”, per “Magar Women” di Rosario Simanella, per “Nilde Iotti, il tempo delle donne” di Peter Marcias e “We Are The Thoisand” di Anita Rivaroli. A chiudere la rassegna, il 12 settembre, il documentario di Alessandro Rossi e Michele Mellara dedicato al cinquantesimo di un festival della nostra regione: “50 – Santarcangelo Festival”.

L’ingresso a tutti gli eventi è gratuito, nel rispetto delle normative anti-Covid vigenti. Alle 19.00, nella piazza dell’associazione, sarà attiva un’area food and drink.
Per maggiori informazioni clicca qui.

ASCOLTA L’INTERVISTA A STEFANO BARATTI: