L’azienda ha tagliato unilateralmente il contratto integrativo aziendale, nonostante un bilancio in attivo per più di 2,5 milioni. Così i dipendenti di Cineca incrociano le braccia. A Casalecchio un presidio dalle 8.00 a mezzogiorno.

I 700 lavoratori di Cineca, il più importante centro di calcolo italiano, sono chiamati ad incrociare le braccia il 5 ottobre in seguito alla decisione unilaterale dell’azienda, comunicata venerdì scorso, di disdetta del contratto integrativo aziendale.
I sindacati contestano la decisione nel metodo – dal momento che era in corso un tavolo di trattativa – e nel merito. In particolare, le principali conseguenze sono la perdita dei buoni pasto e più ore settimanali lavorate a parità di salario.

Un taglio alle condizioni lavorative che, secondo Annamaria Margutti della Filcams Cgil, non sono giustificate dai bilanci: “Quello del 2015 ha chiuso con un attivo di 2,7 milioni di euro ed era positivo anche quello 2014”.
La sindacalista racconta che l’azienda ha motivato la decisione con l’adeguamento a normative che, però, sono ancora in divenire e per uniformare i contratti in vista dell’acquisizione di un’altra società, finora solo controllata. A pagarne le spese, però, sarebbero i lavoratori.

Lo sciopero dell’intera giornata prevede, nel nostro territorio, un presidio davanti alla sede di Cineca a Casalecchio di Reno, dalle ore 8 alle 12, contemporaneamente all’astensione dal lavoro per tutto il giorno, tranne i servizi essenziali così come stabilito dalla legge.