Ancora pioggia di note al festival jazz del Friuli
Altro giro ed altre bevute nella tenuta vinicola di Villanova per ascoltare il Karlheinz Miklin Trio: questo saxofonista e clarinettista si presenta con il figlio Karlheinz Junior alla batteria e l’anziano decano del jazz austriaco Ewald Oberleitner al contrabbasso.
La musica prodotta si snoda tra evocativi temi per clarinetto basso o flauto traverso e brani per sax tra ballad revisitate e pezzi dal sapore post colemaniano. Atmosfera differente quando Miklin imbraccia il soprano e tramuta il proprio sound in un coltranismo un po’ di maniera (davvero a volte sembra risuonare L’Olè Coltrane degli anni d’oro…), mentre l’uso di due sax in contemporanea alla Roland Kirk trova energia e personalità convincente. Anche un calypso stile Rollins rilancia la forza del gruppo in solari variazioni sul tema. Il contrabbasso di Oberleitner dimostra tutta la sua gioventù, alla faccia del suo settantacinquesimo compleanno celebrato proprio in questi giorni. All’altezza della situazione anche Karlheinz Jr. alle percussioni, che dimostra di non essere qui solo per motivi di “tengo famiglia” del babbo leader. Applausi del pubblico meritati ed abbondante degustazione di vini e prosciuttini a seguire.
Si sale sul Collio tra le cime tempestose con la bora che infierisce sui poveri spolverini dei jazzofili in fila all’addiaccio per l’atteso concerto di Satoko Fujii (piano) e Natsuki Tamura (tromba). Nonostante il tempo da lupi la grande sale dell’enoteca si riempie di spettatori, sorprendendo la stessa pianista giapponese (“ho visto colli e vigneti ma nessuno in giro e poi mi ritrovo davanti a tanto pubblico: ma da dove siete spuntati?”).
Satoko Fujii notoriamente, oltre che una importante compositrice e leader di grandi e piccole band, è anche una delle più interessanti performer sulla piazza internazionale, talento creativo capace di disegnare anche nelle situazioni più radicali ed estreme trame musicali riconoscibili e piene di umanità. Il suo pianismo è fortemente intriso di una matrice classica ed anche quando la pianista sconfina in percussioni “tayloriane” mantiene un lucidità di percorso assolutamente sorprendente. Anche qui a Cormons il miracolo si ripete nel piano di Fujii e la musica scorre fluida e potente nella tastiera dell’artista giapponese, supportata dalla tromba del marito Natsuki con linee melodiche prolungate e rumorizzazioni d’ambiente.
Finale serale col botto al teatro Comunale con l’arrivo del cantante pop Joe Jackson e la sua potente band. L’occasione (o forse il pretesto) per l’introduzione di questo artista in un festival jazz viene data dall’interesse di Jackson per reinterpretazioni delle vecchie songs di Duke Ellington. Queste vengono alternate alle vecchie hits del cantante che, alla faccia del lifting che tira tutto il suo volto come un elastico, ha mantenuto la voce dei bei tempi. Lo spettacolo è minuziosamente preparato con professionalità, nulla è lasciato al caso. Alcune reinterpretazioni ellingtoniane hanno il merito di rivivere un’epopea musicale in modo non pedissequo, quasi fosse un’operazione alla Hal Willner; altre invece non trovano la forza per mantenere un energia indispensabile all’operazione di restyling stilistico. Certo è che non è il grande Duke a portare Jackson verso il jazz, ma è il vecchio Joe a catturare Ellington dentro un ambiente pop.
Annotiano, per l’antropologia da concerto, l’abbandono della sala da parte di tanti abbonati al festival e l’arrivo in massa di un pubblico altrimenti lontano dalle blue notes.
Il bilancio del Jazz&Wine alla fine è più che positivo: grande affluenza di pubblico a tutte le sessioni musicali, una media concertistica di alta qualità, abbinamento riuscito tra musica e locations, una festa che si consolida nella forma ed un gruppo, quello di Controtempo, che si qualifica per l’organizzazione di un evento così complesso ed itinerante.
Giovedì 1 Novembre, dalle ore 10.30 Speciale Salt Peanuts su Radio Citta’Fujiko: Report Jazz & Wine 2012, commenti e registrazioni dal festival friulano.
P.S. Se vuoi rileggere le giornate festivaliere di giovedi, venerdi e sabato puoi cliccare qui sopra. Tante grazie a Francesca per le sue foto, aspettando il suo mitico video clip sull’intera rassegna.