L’azienda del Gruppo Spallanzani conferma la chiusura delle testate di Bologna, Modena e Reggio Emilia. 45 lavoratori in cassa integrazione. Remote le speranze di un compratore.

Il pluralismo dell’informazione a Bologna e in Emilia Romagna perde una voce. È stata infatti confermata ieri, durante il Tavolo di crisi in Regione, la chiusura delle testate di Bologna, Modena e Reggio Emilia de “L’Informazione – il Domani“.
A nulla è servito il tentativo dell’assessore regionale Giancarlo Muzzarelli di mediare le posizioni dell’azienda, la Società Editoriale Bologna srl del Gruppo Spallanzani, che ha voluto porre fine alle pubblicazioni, liquidando l’attività.
Per 45 lavoratori, 36 giornalisti e 9 poligrafici, ora scatta la cassaintegrazione, mentre i pochi collaboratori rimasti non avranno diritto ad alcun ammortizzatore sociale.

La situazione si è venuta a creare per il disinvestimento avvenuto negli anni nei confronti della carta stampata in favore, invece, della televisione. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato lo stop ai finanziamenti pubblici all’editoria a causa di un’indagine su presunti doppi finanziamenti che l’azienda avrebbe ricevuto.

Tra i giornalisti e i lavoratori c’è grande rammarico per un’avventura cominciata 13 anni fa e che, nel tempo, ha vissuto non pochi problemi. La testata, infatti, fu salvata già una volta da Legacoop, che la rilevò dall’azienda che fondò il giornale, mentre il secondo passaggio di proprietà fu proprio all’editore che ora liquida l’attività.
“Da anni eravamo in contratto di solidarietà – spiega Alessandra Testa del Comitato di Redazione – e questo è il risultato per i sacrifici”.

Poche anche le speranze per trovare un compratore che rilevi l’azienda. Ieri il Consigliere comunale del Pd Francesco Critelli, sulla sua pagina Facebook, aveva sferzato il tessuto produttivo bolognese a salvare la testata, facendo proprio l’appello lanciato dagli stessi lavoratori.
“Non nascondo che in questi giorni ci siano stati dei contatti – racconta Testa – ma i risultati finora non si sono visti e rischiamo di cadere nel dimenticatoio”.
La Regione, dal canto suo, spera ancora che qualcuno si faccia avanti. L’assessore Muzzarelli ha infatti deciso, in accordo con i lavoratori, di mantenere aperto il tavolo e di organizzare incontri anche nelle prossime settimane.