Il Teatro delle Celebrazioni di via Saragozza chiude i battenti. Ne dà comunicazione ufficiale il gestore Piergraziano Ritella della società Rpg, che fa sapere anche che non lavorerà più sul territorio. Al centro della crisi i debiti accumulati, per i quali c’è un impegno a pagare, e la mancata ristrutturazione del locale. La Cgil: “Ritenna non si presentò al tavolo di crisi in Provincia”.

Teatro Celebrazioni: il perchè della chiusura

Non si tratta di una pausa estiva, ma di una vera e propria chiusura. Il Teatro delle Celebrazioni abbassa le saracinesche, annullando anche lo spettacolo “Vampiri a Bologna” che doveva proseguire fino alla fine di agosto.
Le voci circolate nei giorni scorsi hanno trovato un riscontro ufficiale nelle parole di Piergraziano Ritella, gestore del teatro per la società Rpg, secondo quanto riportato dal Corriere di Bologna.
La gestione non è l’unica cosa che è stata lasciata: c’è anche una scia di debiti che Ritella, però, si è impegnato a saldare, pur facendo sapere che non lavorerà più sul territorio.

Al centro della crisi che ha portato alla chiusura, oltre ai debiti, ci sono i problemi legati alla ristrutturazione del tetto, che nel pieno della stagione invernale passata avevano provocato confusione e rivoluzionamento del cartellone, ed altri lavori necessari. Se la prima parte è stata completata, la seconda invece non è mai avvenuta. Può essere questo ad aver creato tensioni con la proprietà, la Fondazione Casa di Riposo Lyda Borelli, fino alla rescissione consensuale del contratto.

La notizia crea sconcerto nella compagnia teatrale che, a Villa delle Rose, stava mettendo in scena uno spettacolo piuttosto seguito. “Gli artisti hanno lavorato in queste settimane fidandosi delle innumerevoli rassicurazioni e promesse della produzione, che ad oggi non si sono ancora avverate: per ideare e mettere in scena lo spettacolo hanno rinunciato ad altri impegni, hanno ipotecato un’intera estate di lavoro e oggi le loro professionalità vengono mortificate per l’incapacità della produzione di far fronte agli impegni economici presi”, si legge in una nota.

Ancora più incerto il destino dei 5 lavoratori del teatro, per i quali i sindacati hanno chiesto la cassa integrazione in deroga e una clausola di tutela occupazionale nel caso in cui la proprietà trovi un nuovo gestore.
“Noi da tempo avevamo avvisaglie che qualcosa non andava – spiega Antonio Rossa di Slc Cgil – A febbraio e marzo, in seguito ai problemi al tetto, i lavoratori erano andati in cassa integrazione. A inizio giugno sono stati presentati licenziamenti inaspettati, che in seguito al nostro intervento erano stati ritirati. Vista la situazione abbiamo lavorato per la creazione di un tavolo di crisi in Provincia, ma Ritella non si è mai presentato”.