L’anno scorso la prima edizione è stata un successo e a testimoniarlo non è stata solo la grandissima partecipazione di pubblico, ma anche le minacce di denuncia da parte della proprietà della fabbrica a Campi Bisenzio. Il Collettivo di Fabbrica Gkn, però, non si è fatto intimorire e, insieme ad Alegre e altre realtà, ripropone il Festival di Letteratura Working Class, che si svolgerà sempre nella fabbrica in dismissione dal 5 al 7 aprile.

All’ex-Gkn torna il Festival di Letteratura Working Class

Durante la lunga vertenza dei lavoratori dell’ex-Gkn di Campi Bisenzio sono state tantissime le forme di lotta e le iniziative anche sorprendenti che il Collettivo di Fabbrica ha messo in campo contro lo smantellamento del sito produttivo. La lotta non si è svolta semplicemente con le classiche armi sindacali, ma ha saputo coinvolgere il mondo della musica, dell’arte, della cultura, dell’accademia, stringendo anche relazioni con altre vertenze e con movimenti sparsi in giro per l’Italia. Un’intelligenza operaia che ha saputo far calare la maschera al capitalismo predatorio e finanziario, che decide della vita di lavoratrici e lavoratori come se fossero numeri e variabili cancellabili con un tratto di penna.

Tra tutte queste iniziative, quella che forse ha suscitato più fastidio in QF, la proprietà dell’ex-Gkn, è proprio il Festival di Letteratura Working Class. Non a caso, per questa seconda edizione le minacce di denuncia sono arrivate in via preventiva. «Qualcuno evidentemente ha paura di questo Festival perché chi lavora non deve mettersi in testa di raccontare la propria storia – sottolineano gli organizzatori – Il Festival sarebbe stato, insieme a tutte le attività socio-culturali del territorio, perfettamente inseribile nel piano sociale di rilancio della fabbrica. Ma se l’interesse è svuotare il territorio dal lavoro, dalla dignità, dal proprio senso di comunità, parlare di letteratura working class diventa un problema».

Assieme a queste, anche le manifestazioni di sostegno, come quella dell’attore Elio Germano e qualla del regista britannico Ken Loach, che ha scritto una lettera di sostegno agli operai.
Dal 5 al 7 aprile, dunque, la fabbrica tornerà ad animarsi con il festival, che quest’anno prende il titolo provocatorio “Non siamo qui per intrattenervi”.
In questa seconda edizione, sempre diretta da Alberto Prunetti, verranno indagati i linguaggi e le geografie della letteratura working class con ospiti dalla Svezia, dall’Inghilterra, dalla Norvegia, dalla Francia, dalla Spagna.

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L’evento bolognese di avvicinamento: “Non solo bulloni e tute blu”

Il Festival di Letteratura Working Class è un appuntamento molto atteso e, per aspettarlo, vengono organizzate anche iniziative preparatorie. Anche Radio Città Fujiko è direttamente coinvolta, in particolare con un evento organizzato dal programma di storia Vanloon e quello di letteratura 42 – La risposta, entrambi in onda sulle nostre frequenze.
Il 3 aprile, alle 18.30 a Hellnation record store di via Zampieri 2/2c, si terrà infatti “Non solo bulloni e tute blu”.

L’evento consisterà in “quattro chiacchiere e una birra sulla letteratura working class” che avverranno «attingendo dalle letture e dalle canzoni che ci piacciono e in cui troviamo i caratteri della letteratura working class – scrivono gli organizzatori – Lungi da noi cristallizzare etichette su cosa sia o no “working class”, l’obiettivo è proprio quello di tirare, smembrare e interrogare questa categoria andando a scovare dove classe, lavoro, rifiuto del lavoro emergono nelle storie che abbiamo letto o sentito. Partiamo da noi, come lettrici e lettori, e ci confrontiamo in un luogo che a Bologna accoglie le sottoculture skin e punk, che hanno creato e messo in circolazione alcuni particolari immaginari della working class, del lavoro e del rifiuto del lavoro».

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