Intervista al professor Alberto Burgio, ospite ai nostri microfoni, per comprendere con quali strumenti critici è necessario analizzare la situazione politica ed economica italiana, alle porte della campagna elettorale.
Con le annunciate dimissioni di Mario Monti, che saranno presentate dopo il voto al ddl stabilità, si accorciano quelli che sono i tempi della campagna elettorale. Un momento cruciale per i nostri partiti e per le nostre formazioni politiche: i mesi del governo dei tecnici hanno sostanzialmente appiattito il dibattito politico sulle tematiche importanti per la società civile.
Quello della campagna elettorale sarà il momento per tornare ad evidenziare le differenze tra destra e sinistra, tra quelle formazioni politiche che di fronte al governo dei tecnici ha sostanzialmente sempre chinato il capo. Per questo il dibattito sulle possibili soluzioni per uscire e sostenere le conseguenze della crisi è scomparso dalla maggior parte dei mezzi d’informazione. Ma quelle forze alternative, che hanno proposto e continuano a proporre un modello basato sulla sostenibilità e la redistribuzione delle risorse ha continuato il suo percorso di riflessione, rimanendo però sostanzialemente inascoltato.
Il momento di riflessione con il professor Alberto Burgio è utile proprio per ricordare come dalla crisi si può uscire in modo diverso, rivalutando concetti e tematiche (come quella del lavoro) che pur essendo sostenute da parte della società civile tramite le forme di antagonismo, sono rimaste in un angolo rispetto al dibattito politico generale.
Quindi: Che Fare? Come affrontare da elettrici ed elettori consapevoli quelle che saranno le parole della concitata propaganda politica di queste settimane? Lo abbiamo chiesto al professore, che ci ha anche tentato di spiegare l’importanza delle “altre ragioni” e delle “altre spiegazioni” della crisi.