È un piccolo caso cinematografico quello di “C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando“, che a Bologna è stato proiettato in prima visione venerdì scorso, ma che ha ottenuto così tanto successo da essere replicato domani, venerdì 27 gennaio, al Cineteatro Orione.
Il tema trattato, quello dello smantellamento della sanità pubblica e dell’aggressione di quella privata, è un grande rimosso sui media mainstream eppure, specialmente dopo la pandemia, è un argomento che merita attenzione.

Un docufilm sul sistematico smantellamento della sanità pubblica a suon di privatizzazioni

Il punto di partenza del docufilm è l’ospedale di Cariati, in Calabria, occupato da cittadini che si sono visti chiudere la struttura sanitaria dovendo percorrere decine di chilometri per recarsi in un altro ospedale. Una piccola grande battaglia che diventa l’emblema della lotta per la sanità pubblica contro il suo smantellamento, fatto di piani di rientro e privatizzazioni, che in Italia va avanti da anni.
Ma in “C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando” l’esperienza di Cariati diventa l’emblema di cosa è accaduto alla sanità pubblica a livello globale, in particolare il percorso storico capitalista di privatizzazione del settore sanitario, fatto di manovre senza scrupoli del potere economico e dei governi per raggiungere accordi, già denunciati in documenti resi noti da Julian Assange.

«La Calabria è l’emblema perché potrebbe diventare il futuro dell’Italia – osserva amaramente ai nostri microfoni Federico Greco, che insieme a Mirko Melchiorre ha curato la regia del film – Un Paese che prima aveva la seconda più grande sanità pubblica del mondo e adesso sta lentamente scivolando verso una sanità tipo quella americana, cioè soltanto con le assicurazioni private e senza un servizio universale e gratuito».
Se il regista considera la nascita del servizio sanitario nazionale nel 1978 come «il più grande exploit sociale economico e politico di tutti i tempi», il suo smantellamento è avvenuto negli ultimi trent’anni e il principale protagonista, contrariamente a quanto si possa pensare, è il centrosinistra.

Le voci che costruiscono la narrazione del docufilm sono di alto profilo. Da un lato troviamo esperti del sistema sanitario, come Vittorio Agnoletto e Gino Strada, raccolta prima della sua scomparsa il 13 agosto scorso. Dall’altro nomi internazionali come il regista Ken Loach, il sociologo Jean Ziegler e il cantautore Roger Waters.
«Una decina di giorni fa è uscita la notizia di una ricerca di un importante istituto di ricerca britannico – osserva Greco – secondo cui a causa dei tagli alla sanità pubblica e delle privatizzazioni, in Inghilterra muoiono 500 persone in più a settimana».
Lo smantellamento della sanità pubblica a colpi di privatizzazioni, quindi, è un fenomeno globale, ma tra i pochi Paesi ad avere un servizio sanitario pubblico c’è l’Italia, quindi il processo riguarda soprattutto noi.

La sanità pubblica viene sbandierata in occasione delle campagne elettorali, come quelle attuali per le elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio, ma in realtà la classe politica nel concreto procede al suo smantellamento.
«Abbiamo creduto a tutte le cose che ci dicevano – constata Greco – Ad esempio abbiamo creduto che dovevamo pagare il ticket, quando in realtà già lo paghiamo con le tasse, abbiamo creduto che fosse giusto chiamare il privato per aiutare la sanità pubblica, quando il privato non aiuta la sanità pubblica ma arriva per fare profitto». L’esempio citato è quello della prevenzione, che per la sanità privata è controproducente perché guadagna di più nella cura di persone già malate.

Le colpe del centrosinistra e dell’Emilia-Romagna

Già alla proiezione di venerdì scorso erano stati invitati a partecipare il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l’assessore alla Sanità Raffaele Donini. La ragione è semplice: nonostante la retorica, l’Emilia-Romagna è la regione che per prima in Italia ha costruito un modello di privatizzazione della sanità.
«È avvenuto tra il 1992 e il 1999 – osseva il regista – Si parla tanto di Regioni di eccellenza, ma in realtà sono territori in cui l’onda lunga della privatizzazione è stata sperimentata. In più le Regione del nord parassitano le difficoltà di quelle del sud, anche grazie a ciò che ha fatto il Pd nel 2001, cioè la modifica del Titolo V della Costituzione, e che ora rischia di essere peggiorato con l’autonomia differenziata».

In particolare Emilia-Romagna, Lombardia e altre Regioni del nord approfittano della mancanza di sanità pubblica nel sud per attrarre clienti-pazienti ed essere remunerate dagli enti locali del sud. «Ovviamente le Regioni del nord sono ben contente di questo e non fanno nulla per debellare questa ingiustizia e favorire lo sviluppo della sanità pubblica al sud».
Per assistere alla proiezione di “C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando”, prevista per venerdì 27 gennaio alle 21.30 al Cineteatro Orione è necessario prenotare sul sito della sala. Alla serata parteciperanno anche i registi.

ASCOLTA L’INTERVISTA A FEDERICO GRECO: