Grazie alla mobilitazione dei cittadini, il centro sportivo Cierrebi non diventerà un supermercato. Nonostante l’apparente blocco della costruzione, il centro non è stato riaperto. La mobilitazione non si ferma, dunque, e sabato 6 febbraio è in programma un presidio all’ingresso della struttura sportiva, per sollecitare ancora una volta il Consiglio comunale alla riapertura degli spazi. Ne abbiamo parlato con Roberta Bartoletti del comitato Rigenerazione No Speculazione.

Il presidio di Rigenerazione No Speculazione per il Cierrebi

Rigenerazione No Speculazione è un gruppo di cittadini diventato comitato autonomo nel 2017 a Bologna. Da allora porta avanti iniziative affinché i piani di rigenerazione urbana del Comune siano davvero rigenerazione, e non fonti di speculazione o interessi privati. A cuore del gruppo c’è, dunque, il bene comune, inteso anche come spazi liberi che i cittadini possono vivere.
Lo spazio pubblico è un tema caldo in questi ultimi anni, dal momento che le sempre più costruzioni urbanistiche mangiano il suolo cittadino e spazi verdi, con l’obiettivo di ergere “opere pubbliche” che spesso coincidono con spazi commerciali e privati.

Il Cierrebi, centro sportivo nei pressi della Certosa, ha rischiato di essere l’ennesimo spazio sottratto ai cittadini per diventare un supermercato, ma grazie alla mobilitazione di Rigenerazione No Speculazione il processo è stato bloccato.
Lo scorso 25 gennaio, il comitato di quartiere aveva inviato una lettera indirizzata al Presidente di Quartiere Porto-Sarragozza, Lorenzo Cipriani, e all’assessore Cultura e sport, Matteo Lepore. Oggetto della lettera era, appunto, la richiesta di un confronto con il Consiglio comunale. Ma ad oggi quella lettera non ha ancora avuto una risposta.
«Il centro è attualmente chiuso» spiega Roberta Bartoletti ai nostri microfoni. I cittadini chiedono di sapere quando sarà riaperto, e che venga accolta al più presto la richiesta di un tavolo di confronto, ad oggi ignorato. «Abbiamo chiesto un tavolo per coinvolgere la proprietà, le associazioni e la cittadinanza, per ripensare ad un suo rilancio che rispecchi la vocazione sportiva».

L’idea che sta dietro al presidio è comunque più ampia, ed è la visione degli spazi comuni, e quindi, il Cierrebi, come “risorsa territoriale” che possa soddisfare i bisogni del quartiere e di tutti i cittadini. «L’obiettivo è pensare ad una vera e propria riqualificazione del centro e del quartiere». Gli abitanti, infatti, aspettano ormai da tempo di poter tornare a svolgere le proprie attività. Questo perché il centro è un bene comune, a partire dalla sua stessa costituzione. Spiega Bertoletti che il Cierrebi, pur essendo centro privato, ha visto il siglarsi di una «convenzione che garantiva l’accesso al quartiere ad alcune attività sportive».
La speranza è che questa riqualificazione avvenga al più presto e in una vocazione sociale che possa tornare a coinvolgere il quartiere, e che non si trasformi nell’ennesimo «processo di degrado e abbandono della struttura».

Per chiunque fosse interessato a partecipare, il presidio si terrà sabato 6 febbraio dalle 15 alle 17, davanti l’ingresso della struttura in via Marzabotto 24, nel pieno rispetto delle normative anti-covid.

Emily Pomponi

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