L’estate in arrivo porta con sè un allentamento delle restrizioni dettate dalla pandemia e ci apprestiamo a ricominciare a viaggiare. I luoghi prediletti quest’anno, però, non saranno mete lontane ed esotiche, ma sarà l’occasione per scoprire o riscoprire territori vicini, in quello che è stato già definito “turismo di prossimità”.
Castel d’Aiano, piccolo Comune dell’Appennino bolognese, può essere un’ottima meta per una gita fuori porta vista la ricca gamma di proposte culturali, naturalistiche e gastronomiche presenti.

Castel d’Aiano, tra storia e natura

Per gli appassionati di storia e architettura, Castel d’Aiano offre testimonianze di periodi antichi, dall’epoca longobarda, romanica, medievale fino ai periodi più recenti che riguardano la seconda guerra mondiale e l’insediamento della “linea Gotica” tra l’autunno del 1944 e la primavera del 1945. Non solo: la bellezza del paesaggio appenninico è costellato da ruderi di casolari contadini e dalle caratteristiche Case Torri, per la maggior parte di epoca medievale, la cui particolarità è data dalla mancanza di fondamenta, abbarbicate su speroni di roccia.

A Rocca di Roffeno, località in cui risiedono solo cento persone, si può ammirare l’abbazia di Santa Lucia che conserva al proprio interno una cripta protoromanica con capitelli e decorazioni risalenti al XII secolo, mentre nel cortile si può osservare il raro pero centenario della varietà “Zucchetta”, catalogato come “Patriarca da frutto” dalla regione Emilia-Romagna. Sempre a Rocca di Roffeno vi è il Tabernacolo ligneo più antico di tutta l’arcidiocesi bolognese, datato 1486 e conservato alla base del campanile dell’attuale chiesa di San Martino di Tours.

A Villa d’Aiano, invece, si possono vedere tre antichissimi campanili risalenti al XV e XVI secolo e le chiese di S.Cristoforo, S.Maria e S.Stefano di Labante oltre a quella di S.Giacomo a Sassomolare a S.Andrea di Casigno tutte databili tra il XII e il XIII secolo. Non solo testimonianza antichissime, ma anche di epoche più recenti come il plastico della linea gotica, un’installazione unica nel suo genere che permette di seguire con supporti audio-video le vicissitudini che portarono allo sfondamento appunto della linea gotica ed alla fine del sanguinoso conflitto.

Non mancano percorsi dedicati agli amanti della natura e delle passeggiate. Molto ricca è infatti la rete di percorsi inseriti nel cammino regionale della Linea Gotica, che fanno parte della rete di sentieri che si snoda per circa 160 km.
Tra le altre spettacolari meraviglie naturali da citare vi sono le Grotte di Labante, ora dette anche Grotte viventi, tra le quali vi è la più grande grotta primaria nei travertini d’Italia e forse una delle più grandi d’Europa e quindi meta di speleologi provenienti da tutta Europa. Lo scorrere delle acque della sorgente Gea e del rio canali hanno creato luoghi suggestivi da visitare nei dintorni di Villa d’Aiano.

Sempre per chi volesse godere di una passeggiata nel verde è da non perdere il “Bosco delle fate” dove si trova quindi la casa delle fate: una imponente parete rocciosa che, a causa di fenomeni di erosione, è oggi rifugio di piccoli mammiferi ed uccelli.
Per gli escursionisti che prediligono sentieri facili segnaliamo il tratto che dal Santuario di Brasa conduce a Sassomolare e che offre uno spettacolare panorama.

Relax, ma anche attività fisica ed enogastronimia

«I nostri sentieri possono essere percorsi a piedi, in mountain bike o a cavallo – racconta ai nostri microfoni Alberto Nasci, sindaco di Castel d’Aiano – Nel nostro Comune c’è spazio anche per la pesca sportiva, così come ci sono impianti sportivi di prim’ordine per un Comune delle nostre dimensioni».
Il tutto senza la preoccupazione dell’afa estiva poiché, nel Comune più alto di tutta la Città Metropolitana di Bologna, il fresco ristora i visitatori sia di giorno che di notte.

Come si sa, l’Appennino bolognese è anche un luogo da gustare. A Castel d’Aiano è possibile assaggiare piatti tipici come tortellini, tortelloni, tagliatelle, gnocchi realizzati a mano e arricchiti da gustosi ripieni, tigelle, gnocco fritto, polenta e borlenghi. Il tutto rigorosamente preparato con prodotti a Km zero, molti dei quali si possono acquistare direttamente dai produttori locali.

Numerosi anche gli eventi estivi, come la tipica festa del borlengo che si tiene a giugno a Roffeno, la festa dei vini nel mese di luglio a Castel d’Aiano. Oltre ai concerti per fuochi d’artificio, che si tengono a luglio a Rocca di Roffeno e in agosto a Villa d’Aiano, vi sono anche tradizionali commemorazioni religiose come “il bacio del Cristo a Labante”, la festa di santa Maria delle grazie a Villa d’Aiano, la festa di san Bartolomeo a Roffeno e la fiera di Brasa a Castel d’Aiano.

Tutte le opportunità e le informazioni relattive alle strutture ricettive e all’accoglienza si possono trovare sul sito www.casteldaianotrekking.it

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ALBERTO NASCI: