Vincenzo Branà, sfiduciato 2 mesi fa dal direttivo del Cassero Lgbt Center, torna in carica dalla porta principale. Il congresso di ieri, cui hanno partecipato circa 500 soci, si è chiuso con la vittoria della mozione “Buon Vento” che ha ricevuto 354 voti contro i 191 di “Cassero Insieme”.

Alla fine tutto è tornato come tre mesi fa. O forse no. Vincenzo Branà, presidente del Cassero, sfiduciato ad aprile dopo il noto pestaggio nel locale di via Don Minzoni, torna al suo posto più forte di prima, dopo che la sua mozione, “Buon Vento”, ha stravinto l’affollato e partecipatissimo congresso di ieri. I risultati non lasciano spazio ai dubbi: la mozione di Branà ha ricevuto 354 consensi, contro i 191 della lista del reggente Vincenzo Corigliano, “Cassero insieme”.

“E’ stato un momento inedito. E’ un momento storico. Buon Vento è stata votata da una larghissima maggioranza” afferma ai nostri microfoni il neo-presidente, visibilmente emozionato. “Ieri -continua Branà- c’è stato un percorso di generi e generazioni: rappresentano la testimonianza di una comunità viva, vivace e attenta, capace di fare politica.”

Con questo risultato il Cassero stipula un nuovo contratto sociale. Si è dimostrato l’istinto di una comunità che sa tutelare la sua storia e i suoi valori, e sa trasmettere segnali importantissimi alla città. Ieri non si è votato soltanto per le mozioni, ma anche per gli ordini del giorno che sono indirizzi politici per il direttivo.”

“Il Cassero ha dimostrato di essere un luogo aperto, dove fare politica con tante persone, senza prendere decisioni chiusi in una stanza. Ora bisogna tornare a fare politica guardando negli occhi una vasta comunità. “Buon Vento” dice proprio questo: dopo la tempesta, c’è sempre una folata lunga da raccogliere. Quella folata lunga ha portato al Cassero tantissime persone.”

Tanti gli appuntamenti che attendono ora il nuovo direttivo, primo fra tutti il Pride del 28 giugno. Ma Branà non dimentica la vicenda di Atlantide sotto sfratto. “Abbiamo un ruolo da giocare nella mediazione tra l’amministrazione e la nostra comunità. Non dobbiamo avere paura di trasgredire rispetto a dei percorsi avviati, se riusciremo, in quei percorsi, a riconoscere gli errori commessi. Sarà una mediazione difficile -conclude Branà- ma il Cassero deve tentare quella carta.”