Il 31 gennaio Social Log darà vita alla “marcia delle periferie” per manifestare vicinanza agli occupanti di case e dare un segno diverso alla Città Metropolitana. Tra le rivendicazioni, il blocco degli sfratti e l’accesso agli alloggi popolari anche a reddito zero. Gli sportelli del collettivo presi d’assalto da chi vive il problema abitativo.
“Speriamo che il 31 gennaio inizi una nuova storia nella Bologna metropolitana a partire dalle sue periferie”.
È prevista per il 31 gennaio quella che è stata definita la “marcia delle periferie”. Il collettivo bolognese Social Log, che si occupa del diritto alla casa, torna in piazza per rilanciare la questione sull’emergenza abitativa. Il corteo partirà alle ore 15 dalla palazzina ex-Telecom di via Fioravanti occupata a Bologna il 4 dicembre e toccherà le zone periferiche. La scelta di non giungere in centro è motivata dalla continuità con il lavoro che si fa nei quartieri periferici che stanno diventando il fulcro del malessere sociale.
Si vuol dar voce alle occupazioni per far luce sui problemi dei quartieri popolari e periferici.”A partire da quella giornata – dice Luca di Social Log – s’inizierà una battaglia per difendere le case degli inquilini che a fine mese non riescono a pagare l’affitto. Vogliamo che sia l’inizio dei chilometri e chilometri che dovremo ancora percorrere per portare a casa e strappare le proposte e la piattaforma di lotta con la quale scenderemo in piazza, riportando le nostre soluzioni all’emergenza abitativa.”
La proroga del blocco degli sfratti allungava il tempo di permanenza per chi si trova con il contratto d’affitto in scadenza con determinati limiti di reddito e difficoltà, ma il governo ha eliminato la misura dal decreto Milleproroghe.
Il ministero delle Infrastrutture, in quell’occasione, ha motivato la decisione dicendo che sono stati incrementati i fondi per l’affitto. Secondo Social Log, però, dalle 120 alle 150 famiglie, a Bologna, non potranno rientrare nel fondo.
Attualmente, infatti, la situazione bolognese rimane emergenziale. Nel 2014, secondo i dati provvisori del ministero dell’Interno, si sono registrati oltre 2mila sfratti, per un totale di sei sfratti al giorno.
Per il 2015 si prevede un ulteriore aumento. Inoltre,”Agli sportelli di Social Log sono circa 183 le famiglie passate negli ultimi 40 giorni, questo è un dato forte in cui si riscontra la realtà di un governo che non è in grado di dar risposte all’emergenze che queste famiglie stanno vivendo.”
Social Log chiede, inoltre, la “possibilità di accedere alle case popolari anche per i nuclei familiari a reddito zero” (per la vigente normativa non è prevista la possibilità per chi non ha reddito di entrare nelle graduatorie Erp, ndr) e “la rivalutazione del lavoro di autorecupero fatto nelle occupazioni, che ha dato da vivere a 350 persone”.
Quella del 31 gennaio, dunque, sarà l’occasione per ribadire fermamente il diritto all’abitare, coinvolgendo anche le realtà colpite da anni di politiche di austerità.
Alina Dambrosio