Il deputato di Sel Giovanni Paglia critica la gestione dell’ordine pubblico nello sgombero di Villa Adelante e ritiene immorale tenere immobili vuoti quando c’è un’emergenza abitativa. Per il parlamentare la proprietà privata è un diritto, ma il suo utilizzo dovrebbe essere messo in discussione. E sull’ipotesi requisizione: “Classe politica senza coraggio né legami col popolo”.
Ha presentato un’interrogazione al ministro degli Interni Angelino Alfano e aveva lanciato un appello affinché non si arrivasse ad usare la forza per sgomberare Villa Adelante. Ma Giovanni Paglia, deputato di Sel, è rimasto inascoltato dal momento che ieri un ingente dispiegamento di polizia e carabinieri ha sgomberato la struttura in viale Aldini, tenendo bloccata per molte ore la circolazione sui viali di Bologna.
Oggi Paglia critica la gestione dell’ordine pubblico: “La sproporzione di uomini e mezzi è stata evidente, come anche la chiusura dei viali. Ma anche il fatto in sè: qui si continua a confondere ciò che è soluzione e ciò che è parte del problema”.
Per il deputato, è evidente che la risposta al problema abitativo non possa essere solo quella dell’occupazione, ma è altrettanto evidente che, per ammissione delle autorità pubbliche stesse, che non ci sono risposte alternative.
Paglia punta il dito contro la speculazione edilizia che ora ha portato ad avere centinaia di immobili vuoti. “Dobbiamo avere la consapevolezza – osserva il parlamentare – che il motivo per cui le nostre città sono esplose è stata la rendita immobiliare e talvolta anche il riciclaggio di denaro sporco. Quando le case vengono costruite solo con questa finalità, senza avere nulla a che fare con ciò che serve alle persone, si accumulano enormi aree sfitte all’interno delle città”.
Per il vendoliano, l’autorità pubblica deve tornare a considerare le case per quello che sono e che abbiano un valore d’uso prima che un valore di scambio.
Ed è qui che Paglia mette in discussione il tema della proprietà. “Nessuno mette in discussione la proprietà di nessuno – precisa – però il suo utilizzo sì“. Se la proprietà ha un riconoscimento costituzionale, osserva il deputato, sempre la Costituzione dice che la proprietà ha un valore se ha una funzione sociale.
I movimenti per la casa, da tempo, chiedono che si arrivi a misure forti, come la requisizione degli immobili sfitti. Una misura che, nel Dopoguerra, venne adottata da sindaci coraggiosi, come il democristiano Giorgio La Pira a Firenze.
Per il deputato di Sel la classe politica attuale non ha il coraggio di arrivare a soluzioni di questo tipo e, soprattutto, spesso non ha quel legame sociale con il proprio popolo, quello che dovrebbe rappresentare, come avevano i sindaci del dopoguerra.