Presidio e conferenza stampa di Plat, oggi pomeriggio, in via Grazia Deledda al Pilastro davanti a quattro appartamenti gestiti da Acer e messi all’asta con un bando dello scorso 27 marzo. Gli alloggi fanno parte di 13 unità abitative di patrimonio residenziale pubblico che potrebbero essere alienate, scampando così alla delibera comunale con la quale Palazzo D’Accursio ha detto “stop” alla vendita di patrimonio pubblico.
La proposta di Plat ricalca il lavoro che il collettivo sta portando avanti negli ultimi tempi e che ha consentito di recuperare una ventina di appartamenti in via Carracci attraverso l’autorecupero.

Autorecupero anziché vendita: la proposta di Plat per gli alloggi popolari

Invece di svendere il patrimonio pubblico, si potrebbero assegnare alloggi da sistemare con l’autorecupero e scomputare le spese sostenute dalle famiglie per la loro ristrutturazione dagli affitti da pagare al gestore pubblico degli alloggi, in questo caso Acer.
In questo modo non ci sarebbe una perdita di patrimonio pubblico, gli enti locali verrebbero aiutati nel recuperare alloggi che restano sfitti perché non ci sono le risorse sufficienti per renderli abitabili e le famiglie, che magari hanno una disponibilità economica ma non sufficiente per affrontare il mercato immobiliare privato in città, potrebbero avere una casa.

«Noi stiamo lavorando anche a una legge regionale sull’autorecupero – spiega ai nostri microfoni Luca di Plat – L’Emilia-Romagna non ha ancora una legge regionale in questo senso, mentre la Toscana e il Lazio sì».
Già nell’agorà pubblica promossa da Plat nel gennaio scorso, alcuni consiglieri regionali avevano manifestato la disponibilità a lavorare sul tema dell’autorecupero per arrivare a un provvedimento regionale. È una misura di questo tipo, infatti, che potrebbe arrestare la svendita di alloggi pubblici, da utilizzare invece per dare risposte alla crisi abitativa.

A proposito del problema della casa, è lo stesso attivista di Plat a fornire i numeri di quest’anno. «Abbiamo più di seimila nuclei famigliari che risultano idonei e sono in attesa di una casa popolare – sottolinea Luca – Sono 1500 gli sfratti previsti per il solo 2024, tra morosità incolpevole e finita locazione».
Considerato il contesto, quindi, l’autorecupero potrebbe essere una classica soluzione win-win, dove ci guadagna sia l’ente pubblico, che non perde patrimonio, sia le famiglie, che finalmente potrebbero avere una casa.

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