Ogni anno il 25 Novembre si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999. Un evento importante e simbolico dal punto di vista sociale e politico che dovrebbe ricordare quante donne ogni giorno sono vittime di violenza fisica e psicologica da parte dei propri partner, amici o sconosciuti, sensibilizzando ognuno di noi sul tema per evitare che si ripetano omicidi, come quello di Alessandra Matteuzzi a Bologna, uccisa a martellate dall’ex partner che la maltrattava.

Gli ultimi dati del Report Uil della Sezione Mobbing e Stalking, elaborati fino alla data del 15 novembre 2022, mostrano che nel nostro Paese ci sono stati 76 femminicidi, dove per femminicidio si intende “omicidio di una donna in quanto tale da parte di uomini, per motivi quali rifiuto, gelosia e incapacità di accettarne l’autodeterminazione“.

Casa delle donne a Bologna, una lotta continua contro la violenza di genere

Tanti sono fortunatamente i centri antiviolenza presenti nel nostro Paese. A Bologna, dal 1990 opera Casa delle donne per non subire violenza, che inizia a prendere forma già nel 1985, dopo la notizia di tre ragazze minorenni stuprate in città, che ha sollevato enormi perplessità sulla reale presenza delle case di rifugio per le donne vittime di violenza. Casa delle donne inaugura la prima sede in Via Capramozza nel febbraio 1991 con l’obiettivo di offrire supporto psicologico, ma soprattutto un luogo di riferimento e ospitalità per tutte le donne che sono o sono state vittime di violenza.

L’accoglienza

Nel 2021 Casa delle donne ha accolto 836 donne, di cui 638 di esse si sono rivolte al Centro per la prima volta durante il corso dell’anno, e altre 198 donne hanno proseguito il percorso di accoglienza iniziato nell’anno precedente.

Le donne che si rivolgono alla Casa delle donne sono in costante aumento: ciò non è riconducibile ad un aumento della violenza ma all’aumento delle richieste di aiuto e all’accessibilità del servizio. Sono numerosi i servizi che Casa delle donne offre, non solo a coloro che sono vittima di violenza ma anche ai loro figli, per fronteggiare il disagio familiare. L’accoglienza è gestita attraverso l’ascolto telefonico e un colloquio personale, che permette l’istaurarsi di un rapporto di fiducia tra la donna e l’operatrice di Casa delle donne. Sono presenti anche alcuni centri di ospitalità per emergenze, che offrono un posto letto a donne (in caso anche ai figli) ad alto rischio di incolumità. Tra gli altri servizi, anche lo sportello universitario contro la violenza di genere, uno spazio di ascolto protetto e di sostegno per le diverse forme di violenza che possono verificarsi sia all’interno del contesto universitario sia al di fuori dell’Università, da parte di partner, familiari, conoscenti e sconosciuti.

A questi si affiancano alcune importanti attività quali la sensibilizzazione, promozione, comunicazione e ricerca che garantiscono la competenza crescente del personale e la diffusione di una cultura di genere rispettosa della dignità delle donne.

Come sostenere Casa delle donne

I servizi della casa sono completamente gratuiti. Per questo, gran parte dei finanziatori sono proprio i privati cittadini e le aziende che affiancano Casa delle donne e che credono nel loro lavoro.

È possibile sostenere concretamente Casa delle donne per non subire violenza senza sostenere dei costi: attraverso il contributo del 5 per mille. In sede di dichiarazione dei redditi, nell’apposito riquadro, si può firmare e indicare il codice fiscale 92023590372 oppure conoscere qui le varie possibilità di donazioni a favore di Casa delle donne.