“Decreto inutile”. I movimenti per la casa bocciano la proroga degli sfratti per fine locazione del governo Letta ed annunciano una settimana di mobilitazione, che culminerà nella giornata del 20 gennaio.

Poche ore prima della fine del 2013 il governo Letta ha varato un decreto per il blocco degli sfratti che sa di beffa. Lo sostengono i movimenti che hanno dato vita al 19 ottobre a Roma e diversi sindacati e associazioni che seguono il problema abitativo.
Il blocco degli sfratti fino a giugno 2014 contenuto nel decreto, infatti, riguarderà solo quelli per fine locazione, ovvero quelli per cui il contratto è scaduto. Escluso dal provvedimento, invece, il grosso del problema abitativo: gli sfratti per morosità incolpevole, ovvero quelle famiglie che non sono oggettivamente in grado di pagare a causa della perdita del lavoro, della crisi economica ed altri fattori.

Inoltre, il governo Letta ha vincolato il provvedimento a una serie di condizioni, come il risiedere in grandi città o in comuni ad emergenza abitativa, avere un reddito familiare minore di 21mila euro annui, avere un familiare a carico, persone over 65, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66%. Tutti paletti che hanno ristretto molto la platea dei potenziali beneficiari del provvedimento. Secondo il calcolo di movimenti e associazioni si parla appena del 10%.

“Il decreto serve solo per far vedere che il governo si occupa dei più deboli – osserva Paolo Di Vetta dei Blocchi Precari Metropolitani – Il ministro Maurizio Lupi è stato costretto a mettere in atto questa misura, che lui stesso aveva definito preistorica, perché l’esecutivo non è stato capace di mettere in campo un decreto che si occupasse in modo sostanziale di chi rischia di avere l’ufficiale giudiziario alle porte già da domani”.
I Blocchi Precari Metropolitani parlano di 300mila sfratti esecutivi per morosità e di un disagio abitativo che coinvolge un milione di persone. “Ormai è un problema di ordine pubblico”, sostiene Di Vetta.

Per stimolare il governo ad occuparsi seriamente del problema abitativo e per richiedere l’intervento anche delle Amministrazioni locali, i movimenti stanno organizzando una settimana intera di mobilitazioni, che culminerà nella giornata del 20 gennaio. “Daremo vita ad iniziative forti, come blocchi stradali – spiega l’attivista – Il 12 gennaio ci sarà un’assemblea a Firenze in cui speriamo di coinvolgere tutti i movimenti per la casa d’Italia”.