Mentre il governo Draghi venerdì scorso ha varato un nuovo decreto da 5,8 miliardi per tentare di limitare gli effetti dei rincari di gas ed elettricità e i sindaci di molti Comuni hanno già fatto sapere che le risorse destinate agli Enti locali saranno comunque insufficienti, Eni nell’ultimo trimestre dell’anno scorso ha registrato un’impennata di profitti proprio dal caro energia e quel che è peggio è che reinveste quei soldi nel fossile.

I profitti di Eni col caro energia

In particolare, nell’ultimo trimestre 2021 la multinazionale ha registrato un +53% dei propri utili, pari a 3,8 miliardi di euro. Profitti che in gran parte derivano proprio dall’aumento dei prezzi del gas.
«È interessante vedere come la produzione giornaliera di Eni sia lievemente inferiore a quella dell’anno precedente – osserva ai nostri microfoni Antonio Tricarico di ReCommon – Questo significa che il prezzo della materia prima venduta molto più alto è quello che ha consentito di ottenere questi risultati».

Sempre nel 2021 Eni ha investito 3,4 miliardi per lo sviluppo di giacimenti di idrocarburi, in particolare Egitto, Angola, Stati Uniti, Messico, Emirati Arabi Uniti, Italia, Indonesia e Iraq. Al contrario, i finanziamenti per lo sviluppo di rinnovabili sono fermi a 366 milioni di euro, inclusi nella categoria della “commercializzazione del gas ed energia elettrica nel business retail”.
«Entro il 2025 Eni ha l’obiettivo di superare il picco dei 2 milioni di barili di petrolio al giorno – sottolinea Tricarico – Quindi è una società in piena espansione petrolifera, più dell’80% dei suoi investimenti riguardano ancora l’economia del petrolio e del gas».

Nei piani di Eni la trasizione energetica che è al centro del Green Deal arriverà non prima del 2040-2050. «Questa decade sarà ancora all’insegna dei combustibili fossili – evidenzia l’esponente di ReCommon – e sulla loro espansione. Questo è l’aspetto più preoccupante, perché stiamo parlando di grossissimi giacimenti che una volta che partono non è che si fermano in nome della lotta al clima, dal momento che ci sono investimenti di decine di miliardi di euro». L’economia energetica, dunque, ne verrà condizionata e, oltre agli impatti sul clima, a rimetterci saranno anche i diritti umani.

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