Un ospedale dismesso che lascia all’improvviso centomila persone (in estate molti di più) senza un presidio sanitario vitale, la latitanza della politica locale, la reazione dei cittadini, fino all’occupazione, nel Novembre scorso, di un’ala dell’edificio da parte del movimento “Le Lampare”: sul caso dell’ospedale “Vittorio Cosentino” di Cariati la nostra radio, circa un mese fa, aveva sentito Mimmo Formaro, attivista del movimento.

Lo riascoltiamo ora perché negli ultimi giorni, sulla vicenda sono sopraggiunte importanti novità. Nel recente consiglio regionale, Guido Longo, commissario alla sanità calabra (in questa regione la sanità è commissariata da undici anni), in riferimento al territorio del basso ionio cosentino e dell’alto crotonese, ha affermato ufficialmente la necessità improrogabile di un presidio ospedaliero, ritenendo soluzioni di supplenza, come le case della salute, insufficienti a rispondere ai bisogni di un tale bacino d’utenza.  

Chissà dunque che non venga proprio dalla regione più tormentata d’Italia la spinta per il recupero, in tutto il paese, di una piena centralità dei servizi sanitari pubblici. Intanto, registriamo che vertenze del genere sono sorte anche in altre aree del paese: a Roma i cittadini si stanno mobilitando per la riapertura della struttura di Villa Tiburtina e dell’ospedale “Forlanini”, a Torino per quella del “Maria Adelaide”, tutte realtà che si stanno mettendo in rete con il minimo comune denominatore di un rilancio, quanto mai necessario dopo i disastri emersi durante il periodo pandemico, della sanità pubblica di qualità.