Quanto è accaduto oggi non piace alla redazione di Radio Città Fujiko e siamo molto arrabbiati. Non vogliamo che il prezioso lavoro svolto quotidianamente dai movimenti venga vanificato da azioni squadriste. Per questo vogliamo aprire una riflessione che coinvolga tutte e tutti.
Cari compagni, quello che sta succedendo non ci piace.
Già dalla contestazione alle Sentinelle in Piedi e poi quella a Visco e Forza Nuova non nascondiamo che, come redazione dell’informazione di Radio Città Fujiko, abbiamo provato un certo imbarazzo. E non vi nascondiamo che questo imbarazzo si è trasformato in rabbia e delusione dopo quello che è accaduto oggi.
Molti di voi sanno, perché intervistati da nostri giornalisti o perché lettori dei nostri articoli e ascoltatori della nostra radio, che quotidianamente noi cerchiamo di dare spazio, con i nostri limiti e le nostre forze, alle istanze dei movimenti, siano essi bolognesi, italiani o transnazionali.
Quotidianamente cerchiamo di testimoniare il lavoro sociale che svolgete nei centri sociali, un lavoro che è importantissimo e che troppo spesso sopperisce alle mancanze dello Stato, delle Regioni o dei Comuni. Scuole di italiano, sportelli di ascolto, mercatini che rappresentano un modo diverso di intendere la produzione e il consumo, officine di autoriparazione, eccetera.
Ogni giorno cerchiamo di smontare la retorica che, sotto la semplicistica definizione di “antagonisti”, vi vorrebbe tutti estremisti, se non addirittura terroristi.
Non siete terroristi e lo sappiamo ed è importantissimo che ci sia, in questa città imbolsita, chi si indigna più per una persona costretta a vivere per strada che per la lesa proprietà di una casa lasciata vuota a marcire.
Vi seguiamo quando smontate pezzo dopo pezzo tutta la retorica securitaria e legalitaria e siamo d’accordo con voi sul fatto che la violenza è quella di chi tiene le persone nella miseria, nega loro diritti e i mezzi per vivere dignitosamente.
Vi seguiamo, parliamo con voi, vi diamo voce e spazio sulle nostre frequenze, ma ora siamo incazzati.
Siamo incazzati perché quello che è successo oggi è quello a cui ci siamo sempre opposti.
Seguire per strada un giornalista – indipendentemente dalla testata su cui scrive e indipendentemente da quello che scrive – e aggredirlo è un’azione squadrista, né più né meno. Lo è anche senza fare le anime candide o i gandhiani.
Quello che è successo non ha niente a che fare con la lotta politica, anche radicale, ma è più simile al teppismo e alla frustrazione di chi forse non ha ben chiaro cosa significhi rifiutare le logiche e la cultura fascista.
Se davvero ci opponiamo a questo modello di mondo, se davvero vogliamo lottare perché si affermi un’altra idea ed altri valori, allora è fondamentale non seguirne le pratiche. Se vogliamo dirci antifascisti non dobbiamo comportarci come fascisti.
Pensiamo che sia arrivato il momento di una riflessione sulle modalità che adottiamo per stare in piazza. Una riflessione che parte sicuramente da ciascuno di noi, ma che deve necessariamente assumere una dimensione collettiva.
Lo dobbiamo anzitutto a noi, voi lo dovete a voi stessi e al lavoro prezioso che fate quotidianamente e che, è il caso di dirlo, fa letteralmente a cazzotti con quello che si vede nelle strade e nelle piazze.
Ci sono molti modi per tramutare la rabbia e la frustrazione per la merda che mangiamo quotidianamente in forza e non siamo certo noi che ci arroghiamo il diritto di insegnare niente a nessuno. Però siamo altrettanto liberi di dire e pensare che il nostro appoggio e la nostra attenzione ci sarà, da ora in poi, solo se si farà chiarezza.
Per questo Radio Città Fujiko ha intenzione di promuovere, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, una riflessione che coinvolga quante più persone possibili, senza prestare il fianco a strumentalizzazioni o sciacallaggi politici.
Ci piacerebbe, proprio perché vi conosciamo e sappiamo che non siete dei teppisti, che aveste voglia di condividere con noi questo percorso, in modo da uscirne tutti rafforzati e dare nuova linfa alle vostre e nostre idee che continuano ad essere quelle giuste.
Alessandro Canella
Direttore Responsabile – Radio Città Fujiko