La settimana prossima si svolgerà l’edizione 2024 del Festival di Sanremo. Da qualche anno a questa parte la kermesse Rai è capace di oscurare qualsiasi altro evento, riempiendo i social di commenti di improvvisati critici musicali e portando anche la controprogrammazione, tanto televisiva quanto dal vivo, a volare basso per non sprecare inutilmente energie.

Salvo rare e piacevoli eccezioni, le canzoni presentate nelle settantaquattro edizioni di Sanremo non hanno mai brillato per originalità, né dal punto di vista musicale né per ciò che riguarda i testi. Anche gli artisti più rispettabili, per usufruire della vetrina che il festival rappresenta, presentano brani adattati alla circostanza, quasi sempre incentrati sull’amore e le relazioni.
L’edizione 2024 di Sanremo, però, sembra portare questa tendenza all’ennesima potenza. Al punto che appena una o due canzoni sfuggono dalla catalogazione sulla base di parole prevedibili contenute nei testi.

Sanremo e la prevedibilità: l’analisi dei testi delle canzoni in gara

Se, da regolamento, non è possibile ascoltare le canzoni in gara prima dell’esibizione sanremese, le parole che compongono i testi sono invece già state rese pubbliche, in particolare dalla rivista Sorrisi e Canzoni.
Ad essersi accollata l’infame compito di analizzare i testi sanremesi è Chiara Scipiotti, nostra collaboratrice e autrice di “Musica Leggerissima”, in onda il giovedì alle 15.00 sulle nostre frequenze.
Sono quattro le categorie di prevedibilità relative ai testi delle canzoni: testi che menzionano il cielo o la pioggia, testi che menzionano ridere o piangere, testi che parlano di urlare e/o soffrire e/o cadere e testi che menzionano il mare.

Grandi vincitori della prevedibilità dei testi sono Mr Rain e Fred De Palma nei cui testi vengono menzionate parole di tutte le quattro categorie. Al contrario, a scampare dalla prevedibilità di questi elementi ricorrenti sono solamente Sangiovanni e The Kolors.
Procedendo analiticamente, nella prima categoria, quella che evoca il cielo e fenomeni atmosferici, ricadono le canzoni di 14 artisti su 30. Nella seconda, quella sul ridere o piangere, finiscono 10 concorrenti. Altri 10 sono invece quelli che hanno nel testo l’urlare, il soffrire o il cadere. Il mare, infine, viene menzionato in 13 canzoni.

Più in generale, sono le relazioni, soprattutto amorose, ad essere protagoniste delle canzoni sanremesi. E questa non è una novità. A sottrarsi a questo tema ricorrente sono in pochi, forse solamente Dargen D’Amico, che porta a Sanremo un brano intitolato “Onda alta” che parla di migranti.
Tra retorica, atmosfere strappalacrime e piccoli drammi sentimentali, se vi commuovete ai matrimoni è bene che da martedì abbiate pronte le scorte di fazzolettini. Se invece questa prospettiva melensa vi nausea, in questi giorni fate un salto in libreria.