Le prime scorte del 2018 di cannabis terapeutica sono già esaurite e l’approvigionamento è sempre difficoltoso. Il Comitato Pazienti Cannabis Medica protesta e annuncia diffide. L’apertura della Regione per risolvere il problema.

È un diritto da molti anni, ma è molto difficile poterne usufruire. È la cannabis per uso medico, utilizzata per il trattamento di pazienti in terapia del dolore e per diverse patologie, che in Emilia Romagna ha molti problemi di approvigionamento.
Lo segnala il Comitato Pazienti Cannabis Medica, a cui non sono tornate le parole dell’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi, che in question time aveva minimizzato il problema.

L’assessore aveva affermato che “sono stati pochi i casi segnalati di carenza e indisponibilità” di cannabis medica.
Ciò perché non era chiaro ai pazienti come segnalare i problemi riscontrati. “Non sappiamo quale sia il sistema di rilevazione del fabbisogno da parte della Regione – aveva scritto in una nota il comitato – ma evidentemente fa fatica a registrare la realtà”.
Ai nostri microfoni, però, la portavoce del comitato, Elisabetta Biavati, spiega che si è trattato di un misunderstanding sulle modalità di segnalazione e registra positivamente le aperture di Viale Aldo Moro.

In ogni caso il problema per i pazienti è reale: “La prima consegna del 2018 di prodotti farmaceutici a base di cannabis ci risulta essere stata fatta solo a cavallo dello scorso week end. Quindi già più di 25 giorni di attesa, quando un farmaco normalmente viene consegnato con tempistiche che raramente vanno oltre le 24 ore dall’ordine”. Su tre farmacie contattate sul territorio regionale dal comitato, nessuna aveva più i medicinali richiesti, che oltretutto erano giunti in quantità molto inferiore agli ordini effettuati. E rimangono moltissime ricette non evase.

Tempi molto insoliti per il servizio farmaceutico, che fanno pensare che il problema risieda tutto nella parola “cannabis”.
“Da un po’ di tempo non avvengono più in modo regolare le importazioni dall’Olanda – osserva Biavati – Nonostante sia stato fatto un preventivo di 200 kilogrammi, non sappiamo perché non sia stata fatta un’importazione di urgenza”.

Il comitato dei pazienti, però, annuncia misure contro il disservizio: “Da oggi inviteremo tutti i pazienti dell’Emilia Romagna che dovessero trovare ritardi superiori ai 7 giorni dall’inoltro della ricetta alla farmacia a segnalare la cosa a noi e al servizio regionale apposito ed inviteremo chi è da troppo tempo senza terapia a inoltrare formale diffida alle autorità preposte”.

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ELISABETTA BIAVATI: