Nella Giornata Mondiale contro il cancro infantile Ageop rinnova il suo impegno per la ricerca di cure contro le patologie oncologiche dei più piccoli e per il loro accesso alle cure. E lancia come ogni anno la campagna di raccolta fondi #Lottoanchio, che in questa edizione punta a raccogliere 65mila euro per due ricerche incentrate sulla cura del cancro infantile con modalità meno tossiche.

Cancro infantile, la raccolta fondi per la ricerca su cure meno tossiche

Da oggi al primo giugno sarà possibile sostenere la campagna #Lottoanchio di Ageop. L’obiettivo è quello di raccogliere 65mila euro che verranno investiti in due ricerche per cure innovative e meno tossiche per i piccoli pazienti oncologici.
Sulla piattaforma IdeaGinger, i cittadini e le cittadine potranno sostenere la campagna, che avrà anche appuntamenti pubblici in città.
«Una ricerca si concentra sulle terapie cellulari – spiega ai nostri microfoni Francesca Testoni, direttrice generale di Ageop Ricerca Odv – e l’altra sul microbiota intestinale, che si sta rivelando efficace e speriamo possa dare risultati».

Ageop, però, fa parte anche della rete internazionale Childhood Cancer International, che riunisce le associazioni di genitori di bambine e bambini malati di tumore. E il tema che vuole sollevare è quello di un eguale accesso alle cure nei diversi Paesi del mondo.
«Io ho visitato molti ospedali pediatrici – racconta Testoni – e anche a pochi chilometri da noi, nei Balcani, o anche nei Paesi poveri dell’Unione Europea. È inaccettabile vedere la sofferenza dei bambini malati di cancro».
Per questo lancia un appello ai governi e agli istituti scientifici per combattere le disuguaglianze e garantire ai più piccoli un diritto fondamentale, quello alla vita.

L’impatto della pandemia sull’oncologia pediatrica

Anche nella quarta ondata la pandemia ha avuto un forte impatto sugli ospedali, soprattutto nella cura di altre patologie, in particolare quelle oncologiche.
Per quanto concerne l’oncologia pediatrica del policlinico Sant’Orsola, però, l’impatto è stato ridotto ai minimi termini, dal momento che i piccoli pazienti hanno avuto accesso alle cure per il 96%, fa sapere Testoni. Che aggiunge: «grazie alle nostre strutture di accoglienza abbiamo ospitato pazienti anche provenienti da altre regioni, come la Lombardia, dove la sanità era in difficoltà».

La responsabile di Ageop però mette in guardia sul tema delle diagnosi precoci, che hanno subito rallentamenti, posticipando quindi anche l’inizio delle cure, che è una variabile rilevante per la guarigione.
«È importante che la sanità pubblica venga finanziata come era stato promesso – osserva Testoni – ma nulla è stato fatto. Serve l’assunzione di medici e infermieri e investimenti sulla sanità territoriale». Se ciò non avverrà a risentirne saranno le cure stesse, incluse quelle di bambine e bambini.

ASCOLTA L’INTERVISTA A FRANCESCA TESTONI: