Dopo un decennio dalla sua nascita, che l’ha vista impegnata nella formazione sulla scrittura narrativa, televisiva, radiofonica e cinematografica, Bottega Finzioni si trasforma in Fondazione, diventando la prima fondazione narrativa italiana. L’ispirazione è venuta dalle grandi realtà internazionali, come 826 Valencia di San Francisco, Ministry of Stories di Londra, Narrative Initiative di New York, Letterenfonds di Amsterdam.
Fondazione Bottega Finzioni nasce in memoria del semiologo ed intellettuale Paolo Fabbri, la cui eredità riverbera nella passione per la parola.

Fondazione Bottega Finzioni: l’attenzione alla fragilità

Il bagaglio di collaborazioni che Bottega Finzioni ha collezionato in questi anni è consistente. Sono molti i programmi televisivi, le produzioni cinematografiche e le altre forme narrative che ha contribuito a far nascere e che hanno trovato sbocco sulla Rai, su Sky Arte, ma anche nei cataloghi Mondadori e Feltrinelli.
La trasformazione in Fondazione è stata pensata per «ampliare il raggio d’azione – spiegano i fondatori – mettendo a disposizione la grande fucina di talenti e la creatività al servizio della comunità e del terzo settore, in ambiti differenti della società e apparentemente “lontani” dal mondo della scrittura, come la sanità e il sociale».

È proprio verso la fragilità che Fondazione Bottega Finzioni intende rivolgere il proprio sguardo, in modo che la narrazione assuma finalità sociali e inclusive. Nel concreto, i percorsi narrativi e formativi si articoleranno in ambito professionale e sociale.
La scuola di scrittura, con le quattro aree dedicate al cinema, ai programmi televisivi, agli audiovisivi e alla letteratura, spesso ha avuto sbocco in area produttiva, registrando la nascita di format e serie nati proprio dai banchi della Bottega.

Sono quattro, in particolare, i progetti che la Fondazione intende mettere in campo. Da un’idea del presidente onorario Ermanno Cavazzoni e dall’esempio delle Fondazioni narrative di stampo anglosassone e d’oltreoceano, un obiettivo è realizzare la prima Casa delle Scritture a Bologna, che diventi un punto di incontro per scuole e cittadini, ma anche una residenza per autori.
La Fondazione, poi, conferma lo “Scriba Festival“, l’unico festival italiano che dal 2012 offre riflessioni sul tema delle scritture di mestiere.

Prossimamente, inoltre, verrà presentato il manuale “Raccontare quasi tutto“, che raccoglierà idee e testimonianze nate dall’attività decennale di Bottega Finzioni. Si tratterà di un testo corale in cui docenti e allievi divenuti autori racconteranno l’esperienza di insegnamento della narrazione nelle sue varie forme.
Infine c’è il Premio 10:26, che fa ripartire idealmente le lancette dell’orologio della stazione di Bologna, fermo alle 10:25 del 2 agosto 1980. Il contest vuole ricordare la vita, le passioni e i sogni delle vittime della strage e si rivolge a tutti gli studenti fino ai 26 anni che abbiano un progetto originale in ambito culturale, scientifico e artistico.

ASCOLTA LE PAROLE DI MICHELE COGO: