Il 1 dicembre 2023 è cominciato uno straordinario progetto artistico, ricco di attività eclusive – visite guidate, conferenze, laboratori e mostre temporanee – dedicato alla pittura bolognese dall’età napoleonica all’inizio della Grande Guerra. Si tratta di “Bologna Pittrice – il Lungo Ottocento – 1796 -1915” che si svolgerà tra Bologna e San Giovanni in Persiceto fino al 17 marzo 2024.

Curata da Roberto Martorelli e Isabella Stancari, e realizzata in collaborazione con Comune di San Giovanni in Persiceto, Confcommercio Ascom Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae, l’iniziativa ha lo scopo di introdurre al pubblico “La pittura a Bologna nel lungo Ottocento 1796 – 1915”, che si terrà dal 21 marzo al 30 giugno: una mostra diffusa su quindici sedi espositive, offrendo un ampio catalogo e varietà di opere, molte mai esposte

La realizzazione

Il progetto espositivo, è stato ideato e coordinato dal Museo civico del Risorgimento del Settore Musei Civici Bologna e si è sviluppato a partire da tre album fotografici che documentano la produzione artistica e architettonica a Bologna nella seconda metà del XIX secolo, donati da Raffaele Belluzzi, promotore del museo stesso e successivamente suo primo direttore.

Lo sfondo storico

Risale al 1983 l’ultima occasione espositiva che ha consentito una lettura storicizzata di ampio respiro con la mostra “Dall’Accademia al vero”. “Bologna Pittrice il Lungo Ottocento – 1796 -1915” si prefigge di proporre una visione complessiva sulla ricchezza e la complessità della stagione pittorica a Bologna prima e dopo l’Unità d’Italia, facendo il punto sulle nuove scoperte e ricostruzioni biografiche acquisite negli ultimi anni.

Con la fine del dominio pontificio e l’adesione al Regno d’Italia, Bologna entra in un periodo complesso, caratterizzato da mutamenti urbanistici, sociali ed economici; l’industrializzazione, le lotte sociali e politiche e l’entrata in guerra nel 1915 segnano la fine del secolo. Questo susseguirsi di eventi si riflette nell’ambito della cultura e delle arti, favorendo un confronto tra cultura d’accademia e d’avanguardia. Per questo, in città nascono nuovi istituti artistici con l’obiettivo di contribuire a sviluppare il gusto contemporaneo. Con la fondazione della Società Protettrice delle Belle Arti (1853) si organizzano mostre-mercato che avvicinano gli artisti a un pubblico borghese e meno di élite. Tutto questo fermento culturale e sociale coinvolge anche un cospicuo numero di giornali e riviste d’arte, culminando nella nascita di una delle più importanti tipografie italiane, la Litografia Chappuis. Il 1888 è l’anno della svolta, sotto il magistero carducciano, la città si candida al ruolo di capitale culturale della Terza Italia: da una parte le celebrazioni per l’ottavo centenario dell’Università e dall’altra l’Esposizione Emiliana mostrano i progressi compiuti dopo l’unificazione. In questa prospettiva l’arte svolge un ruolo vitale, con il grandioso padiglione della Musica nei Giardini Margherita e con l’Esposizione delle Belle Arti in san Michele in Bosco. Inoltre, gli artisti locali non mancano di partecipare alle grandi esposizioni nazionali ed internazionali, svolgendo spesso un ruolo di primo piano, ricevendo commissioni da case regnanti, governi e famiglie di rilievo internazionale.

Il progetto appresenta dunque un impegno sinergico, che mira ad avvicinare alla cultura figurativa ottocentesca pubblici diversificati per fasce di età e interessi, promuovendo la conoscenza di figure, luoghi e raccolte legati a questa produzione artistica ampiamente testimoniata sul territorio. Il vasto affresco del clima e del gusto dell’epoca è raccontato da “Bologna Pittrice” attraverso tre mostre temporanee, 13 conferenze, 23 visite guidate, una rievocazione storica e 12 luoghi di un itinerario ottocentesco. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il programma completo.

Eleonora Gualandi