Il Bologna ha una storia gloriosa fatta di vittorie incredibili e una schiera di uomini simbolo del calcio internazionale che hanno, nel corso degli anni, indossato la maglia rossoblu. In centoquattordici anni di storia la squadra emiliana ha vinto ben sette Scudetti (nel 1925, 1929, 1936, 1937, 1939, 1941 e 1964) cosa che la fa piazzare di diritto al quinto posto tra le squadre italiane più titolate dopo Juventus, Milan, Inter e Genoa e insieme a Torino e Pro Vercelli. Gli ultimi anni di gloria li ha vissuti a fine anni ’90 con la vittoria della Coppa Intertoto e la semifinale di Coppa Uefa raggiunta nel 1999. Ma quest’anno il Bologna sta attraversando un momento d’oro, con Thiago Motta alla guida della squadra in questa prima parte di campionato in lotta per le posizioni nobili della classifica di Serie A. Il Bologna sta giocando un buon calcio, moderno, frizzante e concreto, cosa che gli sta permettendo di galleggiare ben oltre la metà classifica con uno sguardo anche a un posto in una delle competizioni europee.

La tattica del Bologna di Thiago Motta

Nelle prime 15 partite del campionato di Serie A 2023-2024 il Bologna di Thiago Motta è riuscita a collezionare 6 vittorie, 7 pareggi, a fronte di due sole sconfitte, inserendosi al quarto posto in coabitazione con la Roma e a soli quattro punti dal Milan terzo. Un risultato eccezionale per l’allenatore brasiliano, artefice di un vero e proprio miracolo sportivo. Il suo lavoro trae sicuramente giovamento dalla grande eredità che gli ha lasciato Sinisa Mihajlovic in quattro anni di lavoro al Dall’Ara, prima della sua scomparsa nel 2022. L’allenatore serbo aveva instillato nei giocatori e in tutto l’ambiente rossoblu una nuova cultura del lavoro e dell’approccio alle partite. E Thiago Motta ha lavorato in quella direzione inserendo novità tattiche interessanti e gestendo una rosa senza nomi di spicco ma composta da ottimi giocatori che si sono applicati alle tattiche dell’allenatore. Un impianto di gioco basato sul 4-2-3-1 con una propensione al gioco corale sia in fase offensiva che difensiva. Di base, infatti, i quattro difensori, coadiuvati dai due mediani, si pongono già in modalità di pressing sul portatore di palla avversario, senza concedere il movimento nello spazio agli attaccanti dell’altra squadra. Nel momento in cui il Bologna recupera palla, azione che deve avvenire nel minor tempo possibile così da non permettere all’avversario il lungo possesso, riparte con la costruzione dal basso con una lunga fase di passaggio tra i difensori. Una tattica volta ad attirare l’attacco avversario per costringerlo ad uscire e scoprirsi. Se la trappola funziona il Bologna tenta subito la verticalizzazione. Un lavoro che riesce se i giocatori sono disposti al sacrificio, sia gli attaccanti che i trequartisti. Ognuno a turno pressa, corre e cerca palla così da favorire gli inserimenti dei compagni. A turno, dunque, Orsolini, Barrow, Ferguson e Zirkzee pressa, crea spazio, si inserisce e segna.

Europa traguardo impossibile?

Come abbiamo visto un lavoro di squadra che sta ottenendo i risultati sperati. Forse anche qualcosa di più visto che il Bologna si è inserito nel gruppone delle squadre che stanno lottando per un posto in una delle coppe europee (ben 28 punti dopo le prime 16 gare con 7 vittorie, 7 pareggi e appena 2 sconfitte). Chi mastica calcio e sa analizzare partite e risultati, chi è esperto di pronostici e conosce come funzionano le quote e le caratteristiche del bonus multipla e di altre simili promozioni, sa bene che la compagine rossoblu è rocciosa e “dura a morire” e a questo punto del campionato non stupirebbe vederla proseguire il buon lavoro fatto fino ad oggi. Il campionato è lungo, questo è vero, e in sei mesi di gare tutto potrebbe cambiare. Però le premesse sono ottime e sul piano del gioco nulla vieta di sognare. L’unica discriminante che potrebbe essere presa in considerazione è la continuità. Se il Bologna riuscirà a dosare le forze, sia mentali che fisiche, allora le possibilità di una qualificazione europea è estremamente possibile.