Blu ha cancellato le sue opere dai muri della città. L’artista rifiuta la ‘musealizzazione’ dei suoi lavori, alcuni dei quali sono stati staccati dai muri della città e saranno esposti in una mostra voluta dalla fondazione Genus Bononiae di Roversi Monaco.
Da questa notte Blu ha iniziato a cancellare le opere che ha realizzato per le strade di Bologna nel corso di vent’ anni. Ultimo, in ordine di tempo, il suo murales a Xm 24, che da questa mattina non esisterà più.
Con questo gesto, l’artista ha voluto esprimere una posizione di netta contrapposizione e protesta nei confronti del processo di ‘musealizzazione’ promesso dalla fondazione Genus Bononiae di Roversi Monaco. Alcune delle opere di Blu, infatti, saranno esposte a Palazzo Pepoli (insieme a quelle di Ericailcane e Bansky) nella mostra “Street Art – Bansky e Co.”, voluta proprio dalla fondazione di Roversi Monaco.
Le opere di Blu che saranno a Palazzo Pepoli, sono state rimosse dai muri e restaurate per essere esposte.
Le opere di Street Art sono dette “site specific“: esistono ragioni specifiche per cui un artista come Blu esprime certi messaggi attraverso immagini in luoghi specifici. Fuori dal contesto, come in un museo, queste opere perdono il loro valore e il loro messaggio.
Come sottolinea il collettivo di scrittori Wu Ming , “Dopo aver denunciato e stigmatizzato graffiti e disegni come vandalismo, dopo avere oppresso le culture giovanili che li hanno prodotti, dopo avere sgomberato i luoghi che sono stati laboratorio per quegli artisti, ora i poteri forti della città vogliono diventare i salvatori della street art”.
Blu ha iniziato a cancellare i murales di Xm24. Sta notte sono state cancellate le sue altre opere in tutta #Bologna per protesta contro la privatizzazione delle opere sue e di altri artisi promossa dalla Fondazione Roversi Monaco. Un altro pezzo di Bologna che se ne va.
Pubblicato da Radio Città Fujiko 103.1 fm su Sabato 12 marzo 2016
L’Opera muralista è fatta apposta per essere di tutti, per raggiungere il maggior numero di persone, per passare da un quartiere, non per essere privatizzata, chiusa in una galleria e magari vendersi. La risposta di Blu è la cancellazione dei suoi propri murales dalle strade di Bologna, la città legata a doppio filo con la fama mondiale dell’artista, dove da oggi in poi non ci sarà più niente di suo. Sarà necessario viaggiare fino a New York, o Buenos Aires, per vedere le sue opere.
Intanto arriva la notizia via facebook che i ragazzi del Laboratorio Crash, chiamati da Blu ad aiutarlo per rimuovere i suoi murales assieme agli attivisti di XM24, sono stati denunciati dalla polizia:
E la riflessione a caldo e a margine della cancellazione delle opere di Blu che stiamo facendo anche noi in questo ore è…
Pubblicato da Laboratorio Crash su Sabato 12 marzo 2016
Alessandro Albana, Mariagrazia Salvador
Le opere di Street Art sono dette “site specific“: esistono ragioni specifiche per cui un artista come Blu esprime certi messaggi attraverso immagini in luoghi specifici. Fuori dal contesto, come in un museo, queste opere perdono il loro valore e il loro messaggio.
Come sottolinea il collettivo di scrittori Wu Ming , “Dopo aver denunciato e stigmatizzato graffiti e disegni come vandalismo, dopo avere oppresso le culture giovanili che li hanno prodotti, dopo avere sgomberato i luoghi che sono stati laboratorio per quegli artisti, ora i poteri forti della città vogliono diventare i salvatori della street art”.