I rifugiati dell’Ex Beretta hanno fatto irruzione oggi in Comune guidati dal sindacato Sgb. L’azione di protesta fa seguito ai giorni di presidio al fienile di via Fantoni, vicino al Link. Nonostante le rassicurazioni dell’Amministrazione, la struttura non verrà concessa ai rifugiati in seguito al termine del Piano Freddo.
Prosegue la protesta dei rifugiati dell’Ex Beretta, rimasti senza un tetto dopo la fine del Piano Freddo, sospeso il 31 marzo. Nel pomeriggio di oggi un gruppo di persone accompagnate dal Sindacato Generale di Base (Sgb) ha fatto sentire la propria voce con un blitz in Comune, con striscioni e megafoni. Ospitati all’interno del fienile di via Fantoni, era stato promesso loro che la struttura li avrebbe accolti anche dopo il termine del Piano Freddo. Ma da quella data si trovano senza alcun tetto, e dopo un primo presidio davanti al fienile, oggi la protesta è arrivata direttamente a Palazzo d’Accursio.
“Ci fu garantito che il fienile sarebbe stato assegnato ai rifugiati del Beretta per un progetto più generale di terza accoglienza, cosa che fu dichiarata da diversi esponenti pubblici alla stampa”, riferisce Giorgio Simbola di Sgb. “Improvvisamente – continua Simbola – mercoledì 6 aprile, nel corso di un incontro che i rifugiati hanno avuto avuto con la Frascaroli, che a suo dire era all’oscuro di tutto, c’è stato detto che il fienile era stato dato ad un’altra associazione per un altro utilizzo”.
L’associazione è proprio quella del Link, che sull’area dovrebbe attivare un’area chill out di riduzione del danno. E per domani, 16 aprile, rifugiati e solidali si preparano a opporsi all’inaugurazione dell’ex fienile.