Dalla recente Istruttoria pubblica sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, convocata dall’amministrazione comunale, con il coinvolgimento una miriade di soggetti impegnati a vario titolo nel mondo dei servizi territoriali, è emersa con chiarezza la volontà di garantire e ampliare gli spazi riservati alla prevenzione del disagio minorile, in particolare quelli riservati ai servizi socio educativi. L’ambizione è quella di estendere e irrobustire i processi di inclusione e di contrasto alle differenze, al fine di garantire la tutela dei diritti dei cittadini più giovani e più fragili, attraverso la conversione in azioni educative dei tanti bei concetti enunciati in quella sede: protagonismo giovanile, cittadinanza attiva, processi creativi ecc. ecc. Quali risorse, umane ed economiche e quali investimenti intende mettere in campo l’amministrazione per garantire ai bambini e ai ragazzi di questa città, il diritto a essere parte attiva dei processi che li riguardano in prima persona? Quali tutele per le persone che ci lavorano? Si parla molto di innovare e a tal fine il comune è stata costituita la FIU (Fondazione Innovazione Urbana), ma quale il suo ruolo? Quale la sua funzione?

Per anni fiore all’occhiello delle giunte che si sono succedute in città, i Centri Anni Verdi hanno vissuto negli ultimi anni un graduale processo di esternalizzazione, fino ad arrivare all’ultima gara d’appalto, indetta per un anno soltanto. Quali i motivi di una scelta così poco garante nei confronti di quel bene prezioso, riconosciuto da tutti, che è la continuità educativa?

Dopo la lettera/denuncia di due associazioni di famigliari che lamentano la mancata copertura educativa dell’intero orario di cui le bambine e i bambini con disabilità vorrebbero usufruire all’interno dei centri estivi, ci si chiede come intenda muoversi il comune per accogliere in tali servizi, in modo inclusivo e sicuro, questi bambini. Oltre al sindaco Lepore e alla ministra della disabilità Locatelli, destinatario della lettera in questione è pure Daniele Ara, assessore alla scuola con delega all’adolescenza.  A lui abbiamo chiesto le risposte a questa e a tutte le altre domande di cui sopra.

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