Ieri il Cassero ha preso posizione per il ballottaggio del 19 giugno. Il centro lgbt invita a votare Virginio Merola “contro omofobi e razzisti”. Ai nostri microfoni il presidente Branà spiega la scelta: “Non è il tempo della resa dei conti”. Il segretario Fiom: “È la mia storia, non do un voto ad un partito razzista, anche se difendiamo i lavoratori di tutti i colori”.

Per Lucia Borgonzoni hanno paura di perdere la sede della Salara e per questo avrebbero fatto la scelta di sostenere Virginio Merola al ballottaggio. In realtà, l’appello lanciato ieri dal Cassero a favore del sindaco uscente ha motivazioni più nobili di quelle insinuate dalla candidata leghista, che oggi deve scontare anche il rifiuto del voto da parte di suo padre.
Per la comunità lgbt è necessario scongiurare “l’eventualità di un governo di destra, razzista e omotransfobico” e per farlo non ci si rivolge solo ai propri iscritti, ma a tutti i cittadini che non hanno votato o che hanno votato altri candidati.

Il comunicato, però, non suona come un matrimonio con la coalizione di Merola. Anzi: “ci auguriamo che una sana autocritica e un ritrovato spirito di ascolto da parte della maggioranza di centrosinistra uscente facciano da catalizzatore durante questo passaggio, molto delicato per la nostra città”.
In ogni caso, “non è questo il tempo della resa dei conti – spiega ai nostri microfoni il presidente del Cassero, Vincenzo Branà – perché non è il ballottaggio per risolvere le questioni in sospeso con l’Amministrazione”.

Eppure, nelle sue dichiarazioni, il sindaco Merola sembra guardare il altre direzioni, verso il voto moderato. “Proprio la mobilitazione della città può fare da argine ad apparentamenti innaturali – spiega Branà – Un segnale chiaro viene dall’analisi del voto di ciò che è successo al Quartiere Santo Stefano, dove la politica di Ilaria Giorgetti è stata messa all’angolo”.

A scegliere il sindaco uscente nella sfida del ballottaggio sarà, a titolo personale, anche il segretario regionale della Fiom, Bruno Papignani.
Come sindacato difendiamo i lavoratori della Lega, del Pd e di qualunque colore politico – premette Papignani – e rivendichiamo la nostra autonomia, ma per storia personale io non voterò mai un partito razzista“. Poi, aggiunge Papignani, “se Merola non fa quello che deve fare, sarò orgoglioso di fare sciopero e altre iniziative contro di lui, anche fra un mese”.