La storia dell’Acqua di Felsina

Il 21 maggio 1827 Pietro Bortolotti, erudito di Modena, presentò alla Commissione Sanità l’acqua di felsina, di sua invenzione, e la sua fragranza venne promossa e potè venderla nella sua profumeria sotto il portico del Pavaglione, in Piazza Galvani, da quel giorno sarebbe diventata la fragranza di Bologna.

A garantire il favore della Commissione furono le le proprietà della fragranza: Bortolotti mise insieme pochi ingredienti a cui attribuì delle virtù legate alla cura della persona e mediche: dal mal di testa alle rughe, passando dalle punture d’insetti alla cura dell’alito. Addirittura nelle fonti storiche viene segnalato che nel 1835 venne utilizzato a Genova per frenare la diffusione dell’epidemia del colera.

A decretare il successo fu anche il profumo, caratterizzato da note agrumate e fresche, dove agrumi, neroli e un delicato bouquet floreale garantiscono un’identità inconfondibile alla fragranza: sul fondo, i muschi bianchi antichi si intrecciano all’iris.

In pochissimo tempo la fragranza conquistò l’Europa e l’America portando in auge la storia della profumeria italiana: nel 1876 l’Acqua di Felsina vinse la medaglia d’oro all’Esposizione di Filadelfia e nel 1878 a Parigi – alla Exposition Mondiale – venne premiata per il profumo e per le sue proprietà. Ricevette anche numerosi riconoscimenti da diverse case regnanti, tra cui quelle di Russia, del Brasile, Portogallo, Francia e dell’impero austro-ungarico. Guglielmo Marconi, Mario Praz, Alfredo Testoni e Italo Calvino conoscevano la fragranza e ne hanno trasmesso il valore con le loro testimonianza: diventò un simbolo di bolognesità, tanto che si narra che si sventolassero fazzolettini profumati in occasione della discesa della Madonna di San Luca.

Il Portico del Pavaglione, vicino all’Archiginnasio che fu sede della più antica università occidentale, è diventato molto celebre per la nascita dell’Acqua di Felsina. Nella ‘Guida illustrata di Bologna – Storica artistica industriale’, edita nel 1892 dalla Tipografia Successori Monti viene descritta come uno dei negozi più ricchi, rinomati e artistici della città.

La tradizione famigliare

La fragranza era così diffusa da essere imitata da altre case di profumo locali e persino le donne bolognesi provavano a prepararla utilizzando agrumi, spezie e benzoino. Ma la vera formula e il metodo di produzione rimasero sempre un segreto.

La ditta Bortolotti aveva tramandato la produzione di padre in figlio per quattro generazioni finché dopo il secondo Dopoguerra morì Pietro Bortolotti (omonimo del fondatore) e si creò un vuoto nella successione. La moglie, che da tempo dirigeva l’azienda, propose allora a un proprio cugino, Livio Grandi, di portare avanti la tradizione della formula.

Il futuro realizzatore della fragranza conosciuta come “Acqua di Felsina” aveva trent’anni ed era reduce dalla guerra, accettò la sfida e imparò a preparare in modo artigianale le due varianti dell’essenza, quella bianca e quella rossa, diventando erede e custode del segreto delle due fragranze: quando Livio andò in pensione portò con sé la ricetta e la formulazione dell’Acqua di Felsina. Negli anni ’80 la produzione cessò e, per un periodo, Bologna perse, tristemente, la sua fragranza.

Il recupero della tradizione

Un giorno accadde qualcosa di magnifico: nella cantina di casa la nipote di Livio, ormai cresciuta, scopre alcuni documenti appartenuti al nonno tra cui le due formule denominate “acqua di felsina bianca” ed “acqua di felsina rossa”. Barbara ne parla al fratello Pierpaolo e insieme condividono il sogno di utilizzare le carte del nonno per restituire alla città di Bologna il suo profumo.

La spinta decisiva alla realizzazione del progetto avviene grazie all’incontro tra i due fratelli e Francesca Faruolo, ideatrice e direttrice di Smell – Festival dell’Olfatto, conoscitrice del settore fragranze e della storia delle antiche fragranze conosciute come “acqua di felsina” su cui ha condotto approfondire ricerche d’archivio.

Inizia così il percorso che porterà alla nascita di AUTENTICA DI FELSINA.

Il lancio del profumo l’Autentica di Felsina Bianca avviene nel maggio 2017, proprio al compiersi del nono centenario dalla fondazione di Bologna e a 190 anni esatti dal momento in cui il lontano parente Pietro Bortolotti presentò per la prima volta “l’invenzione che profumò il mondo”.

Il marchio è stato creato, non con l’intento commerciale, ma solo per dare nuova vita a un’eccellenza che racconta la storia di Bologna: l’Acqua di Felsina è un patrimonio che appartiene a tutta la collettività bolognese e Autentica di Felsina ha voluto ridare valore all’identità della città.