La pioggia battente non ha fermato i consumatori arrabbiati. Si sono radunati stamane in tutti i capoluoghi di Regione d’italia – Santi Apostoli a Roma la piazza principale, Piazza Roosvelt il luogo precescelto a Bologna. Ad animare la protesta il tema dei rincari – sull’energia, sui beni di consumo, sulle utenze. Come simbolo hanno scelto delle pentole vuote, icona della difficoltà che sempre più famiglie incontrano nel riempire la tavola ogni giorno.

Aumento prezzi, costo benzina e alimenti. Le associazioni in piazza contro inazione del governo e speculazione.

Le associazioni dei consumatori, tutti unite, tornano a manifestare. «Più di un quarto delle famiglie si trova già in grave difficoltà e sta riducendo, fino anche a privarsene, consumi essenziali come quelli alimentari, sanitari e di cura della persona. L’inflazione nel 2022 ha già raggiunto il 6,5%, come non accadeva dai primi anni ’90, e il previsto rialzo dei tassi d’interesse porterà all’aumento anche delle rate di mutui e prestiti» scrivono in una nota. Bersagli polemici sono il governo, che ha implementato solo misure «di carattere emergenziale e temporaneo», e quegli «ingiustificabili fenomeni speculativi» che contribuiscono alla lievitazione del costo della vita.

Anche l’Emilia Romagna, regione sicuramente più benestante e pronta ad affrontare la crisi di molte altre, è in difficoltà.

«Pure in una regione come la nostra, con un tessuto sociale ed economico robusto, le disuguaglianze si stanno ampliando e le difficoltà, soprattutto per i redditi bassi e medio bassi, sono in aumento. È necessario fare di più e bisogna farlo in fretta» scrive Renza Barani, presidente Federconsumatori Emilia-Romagna. Sul ruolo della speculazione si sofferma invece Fabrizio Ghidini, vicepresidente regionale della stessa Federconsumatori. «Un esempio è quello dell’energia elettrica. Sappiamo che il 40% circa dell’elettricità prodotta in Italia viene dal metano – il cui costo è effettivamente aumentato. Esiste poi un’altra grande parte del nostro mix energetico prodotta in altro modo – eolico, idroelettrico, fotovoltaico, nucleare d’importazione. Ma il prezzo finale rimane uguale, come fosse tutta prodotta con il metano! In una fase in cui i prezzi salgono tutti aumentano, anche chi non ne avrebbe necessità ma si limita a cogliere l’onda».

Le associazioni hanno consegnato al Prefetto una piattaforma di interventi per calmierare i prezzi e combattere la speculazione, chiedendo al Governo di includere i rappresentanti dei consumatori tra le parti sociali per confrontarsi sul contrasto alla povertà energetica, sul sostegno alle famiglie e ai soggetti più fragili, sulla determinazione e sorveglianza dei prezzi, sui carichi fiscali.

ASCOLTA L’INTERVISTA A FABRIZIO GHIDINI:

Lorenzo Tecleme