Atlantide, il circolo che raccoglie gruppi femministi, lesbici, gay, queer e punk, risponde all’ipotesi paventata di uno sgombero dal cassero di Porta S.Stefano. Per Beatrice Busi, del circolo, non si deve avallare la logica dei bandi.

E’ a rischio l’esperienza del circolo Atlantide al cassero di Porta S.Stefano. La realtà bolognese che riunisce gruppi femministi, lesbici, gay queer e punk, potrebbe essere sgomberata. Il circolo, che occupa il cassero dal 1998, e rappresenta uno dei punti di riferimento per la città, potrebbe essere costretto a lasciare la sua sede storica a causa di un bando, che ha visto lo spazio assegnato all’associazione Xenia.

Quest’ultima, che si occupa di migranti, aveva partecipato al bando per l’assegnazione dello spazio, in previsione della scadenza della convenzione con il Comune, per la sede di Via Marco Polo, dove attualmente si trova, e dalla quale, come aveva denunciato ai nostri microfoni la presidente, rischia di essere sgomberata.

Un corto circuito, insomma, che forse poteva essere evitato, tutelando tutte le realtà presenti sul territorio.  “E’ il meccanismo dei bandi a creare una sorta di guerra tra poveri” dichiara risoluta Beatrice Busi, del circolo Atlantide, facendo riferimento all’idea che si possa inserire in un bando uno spazio occupato da 15 anni, e accusando direttamente il Comune e il Quartiere S.Stefano.

“Era stato reso chiaro che noi non avevamo alcuna intenzione di andarcene, in virtù della nostra esperienza che andava avanti da 15 anni. Una buona regola -continua Busi- sarebbe non partecipare a bandi dove si sa che ci sono gruppi, collettivi e realtà che rendono vivo un posto.”

Beatrice Busi è netta su ogni ipotesi di sgombero. “Se c’è una volontà politica che ritiene scomoda la nostra presenza nel quartiere, che venga detto esplicitamente. Noi non abbiamo -conclude- alcuna intenzione di spostarci, proprio perchè non vogliamo avallare questa logica dei bandi.”

Se il comune e i Quartieri hanno a disposizione altri spazi, questo è la posizione di Atlantide, hanno anche in mano la soluzione: assegnarli alle associazioni vincitrici del bando su Atlantide.