Dopo l’allarme lanciato dall’assessore comunale Rizzo Nervo, i senatori Pd Lo Giudice e Ghedini presentano un emendamento per esentare le Asp dal Patto di Stabilità, che vieta le assunzioni. L’Adi: “Un modo all’italiana per aggirare la legge, il Comune abbandoni il progetto”.

Legge di Stabilità: si cerca di tenere fuori le Asp

Torna a scaldarsi il dibattito attorno all’operazione del Comune di Bologna, che vorrebbe passare all’Asp (Azienda per i Servizi alla Persona) la gestione di asili nido e scuola materne.
Un ostacolo sulla strada di Palazzo D’Accursio è rappresentato da una norma contenuta nella Legge di Stabilità, in discussione al Senato, che estende anche alle Asp il Patto di Stabilità e il blocco delle assunzioni. Un ostacolo non da poco, visto che l’operazione del Comune aveva proprio la finalità ufficiale di aggirare il Patto di Stabilità e consentire la stabilizzazione e l’assunzione dei docenti dei servizi educativi a Bologna.

Per tentare di sbrogliare la situazione, quest’oggi i senatori Pd Sergio Lo Giudice e Rita Ghedini hanno annunciato di aver presentato un emendamento per togliere la norma dalla Legge di Stabilità. L’assoggettamento delle Asp al patto, secondo i senatori Pd, “rappresenterebbe un duro colpo per quei Comuni, come quello di Bologna, che tramite aziende speciali ed istituzioni riescono a garantire ancora l’erogazione di servizi resa estremamente difficile dal patto di stabilità interno e dai tanti vincoli alle assunzioni”

Una lettura che non trova affatto l’Adi (Associazione Docenti Italiani), da sempre contraria all’operazione Asp. “Si tratta del solito modo all’italiana per aggirare la legge – afferma ai nostri microfoni la presidente Alessandra Cenerini – Se si ritiene ingiusto il Patto di Stabilità e il tetto alla spesa, si conduca una battaglia a viso aperto e non si utilizzino questi mezzi per aggirare la legge”.
Secondo Cenerini, il Comune dovrebbe semplicemente abbandonare il progetto ed evitare di operare “contro le insegnanti”.

I docenti, sabato prossimo, daranno vita ad un convegno in Sala Borsa, proprio per riportare al centro dell’attenzione il tema dell’istruzione e l’importanza che la gestione e la guida sia pubblica. Una centralità che, ricorda Cenerini, Bologna ha avuto in passato e che ora sembra aver smarrito attraverso “operazioni localistiche e asfittiche”.