Il “condominio studentesco” che aprirà a dicembre in via Irnerio 13 a Bologna per iniziativa di una cordata di imprenditori è un’operazione di social washing. È così che si potrebbe parafrasare la posizione di Asia Usb nei confronti dell’iniziativa immobiliare.
Il sindacato ricorda che là dove ora aprirà il condominio per studenti nel 2013 sorgeva un’occupazione che aveva dato vita all’esperienza delle case popolare “Nelson Mandela” e accusa gli imprenditori di dare una nomenclatura accattivante e sociale a quelle che di fatto saranno residenze a prezzi (insostenibili) di mercato.

Casa, Asia Usb contro il condominio privato: «È speculazione»

«Siamo di fronte al tentativo di ripulirsi la faccia con il condominio studentesco, di strumentalizzare gli studenti per i loro sporchi profitti». Così Asia Usb definisce l’iniziativa di una cordata di imprenditori sullo stabile di via Irnerio 13. Per il sindacato, ciò che di fatto sarà il “condominio studentesco” altro non è che «l’ennesima residenza, a prezzi veramente fuori portata (500 una singola, 350 la doppia), che è il prodotto diretto dell’espulsione di numerosi studenti e famiglie “meno facoltose” dal centro cittadino».

La veemenza di Asia Usb si spiega tenendo in considerazione le dichiarazioni degli imprenditori, apparse anche sulla stampa cittadina. In particolare, al sindacato di base non va giù la retorica del «potevamo farci un Airbnb invece ci mettiamo gli studenti». Ed è per questo che il sindacato afferma che «non esistono speculatori buoni».
Al contrario, il condominio sarebbe «l’ennesimo tassello di un’operazione più alta, che dall’ex Telecom fino a via Irnerio, gli studenti vengono utilizzati come giustificazione ideologica allo sgombero forzato delle fasce popolari dal centro e dalle zone limitrofe, per poi poterle valorizzare con ulteriore e privata speculazione edilizia».

Ai nostri microfoni Giulia Stringhini di Asia Usb punta il dito anche contro l’Amministrazione comunale. «In questi anni non ha fatto nulla contro l’emergenza abitativa – sottolinea l’attivista – Si ripete un copione secondo cui prima lo stabile viene sgomberato, mentre avrebbe potuto avere un’utilità sociale, ma la pubblica amministrazione invece ha scelto di svenderlo ai privati per metterlo a profitto. Le giunte nel corso degli anni sono cambiate, ma le pratiche sono rimaste le stesse».
Di fronte a un contesto in cui l’emergenza abitativa torna ad essere di dimensioni preoccupanti, Asia Usb lancia un’assemblea pubblica che si terrà il 27 novembre alle 15.30 nell’occupazione di Cambiare Rotta in via Filippo Re e uno sportello per il diritto all’abitare rivolto soprattutto alle giovani generazioni.

ASCOLTA L’INTERVISTA A GIULIA STRINGHINI: