Al giorno d’oggi risulta sempre più difficile riuscire ad accostarsi al mondo dell’arte per chi vuole intraprendere una carriera artistica: sono troppi gli stimoli estetici, le iniziative e gli eventi che sembrano confondere, allontanare o addirittura intimorire i giovani artisti emergenti.

I giovani e l’arte contemporanea: un laboratorio

Proprio in questo scenario nebuloso e colmo di incertezze nasce Art Motel, un nuovo laboratorio permanente che si pone come obiettivo la volontà di avvicinare i giovani artisti all’arte contemporanea, affiancandoli nel loro percorso accademico. Art Motel è ideato dal direttore artistico Dario Molinaro e da Lucia Cataleta, communication manager e digital strategist, in collaborazione con Maria Chiara Wang, curatrice e moderatrice degli incontri e il giornalista Vincenzo d’Argenio.

Come spiega la stessa Lucia Cataleta, Art Motel si può definire uno spazio gamma, un intreccio di storie a colori: un progetto volto ad instaurare discussioni, dibattiti e confronti tra artisti maturi e con più esperienza alle spalle inseriti nel panorama contemporaneo (galleristi, collezionisti, critici e giornalisti) e i giovani artisti o studenti che desiderano conoscere meglio questo mondo. Lo suggerisce Jerry Saltz, critico d’arte americano, che nel suo testo “Come diventare un artista” scrive, in un passaggio cruciale: «Non esiste una sola via per la gloria».

Dario Molinaro afferma che la spinta iniziale per la creazione di questo laboratorio è arrivata durante la primavera 2020, in pieno lockdown, quando, grazie all’opportunità di confrontarsi sulle possibilità di lavorare in un periodo così complesso, è nata l’idea di trasformare queste discussioni in un’esperienza formativa e al contempo leggera per i giovani artisti.

Gli incontri si terranno sulla piattaforma Google Meet, attraverso delle Rooms online, il martedì alle ore 18.00. La prima Room è in programma per il prossimo 9 febbraio e avrà come ospite l’artista bolognese Tommaso Buldini, esponente bolognese del Low Brow e del Pop Surrealismo, che con il suo stile mescola pittura, grafica e illustrazione e mediante un’estetica che abbraccia l’onirico, il grottesco e il bizzarro crea uno spazio surreale, promiscuo, a tratti macabro. In calendario altre due Rooms, rispettivamente con il collettivo napoletano GTT, Giusto il Tempo di un Tè e l’artista sarda Silvia Argiolas, di cui presto saranno annunciate le date sui canali social del progetto.

Marta Baldi

ASCOLTA L’INTERVISTA A LUCIA CATALETA E DARIO MOLINARO: