Il 15 luglio entra in vigore la legge regionale che rende obbligatoria l’installazione delle “linee vita” per chi opera sui tetti. Così viale Aldo Moro conta di ridurre gli incidenti per caduta dall’alto, che rappresentano il 33% degli infortuni. Mazza (Istituto Edile): “Utili anche per chi interviene in autonomia. I costi verranno assorbiti presto e si crea cultura della sicurezza”.

Linee Vita: I dispositivi di sicurezza diventeranno obbligatori

Martedì prossimo, 15 luglio, entrerà in vigore la legge regionale 149/2013, che introduce l’obbligo di installazione di sistemi di ancoraggio per lavori in quota. In particolare, chiunque intervenga su un tetto, sia nella realizzazione ex-novo sia nelle ristrutturazioni, dovrà predisporre le cosiddette “linee vita”, corde di acciaio con ancoraggio fisso alla struttura, alle quali i lavoratori, siano essi operai edili o impiantisti, si potranno (e dovranno) ancorare per non cadere.
“Le statistiche dicono che nel settore edile le cadute dall’alto incidono per il 33% sul totale degli infortuni – spiega Antonio Mazza, presidente dell’Istituto Edile di Bologna – e spesso con conseguenze molto gravi”.

Ecco quindi che la legge regionale dichiara guerra agli incidenti e conta di ridurre anche le morti bianche, che insanguinano i cantieri.
“Certamente le linee vita rappresentano un costo – osserva Mazza – ma in questo caso viene velocemente ammortizzato, dal momento che queste infrastrutture fisse consentiranno a chi interviene successivamente (ad esempio gli antennisti ndr) di operare in sicurezza”.
Dal condominio che deve rifare il coperto, fino all’impresa che deve realizzare un nuovo stabile: tutti dovranno predisporre le linee vita e adoperarsi per avere un manuale di utilizzo.

“Ogni legge che introduce un obbligo, all’inizio, crea fastidio – ammette il presidente dell’Istituto Edile – ma questo succede solo nella fase iniziale. In seguito, invece, se ne capirà l’indispensabilità e i professionisti potranno rifiutarsi di operare se non sono presenti questi dispositivi di autotutela”.
Mazza insiste sul tema della prevenzione e sulla cultura della sicurezza. Elementi utili anche per i tanti privati che, dovendo risolvere un piccolo problema sul proprio tetto, spesso non si affidano nemmeno ad un’impresa edile, ma agiscono in autonomia.
Grazie alle linee vita, quindi, saremo sempre meno costretti a leggere notizie di persone cadute dal proprio tetto.