Dal 14 al 29 maggio, in sette Comuni della provincia a nord di Bologna, andrà in scena la prima edizione del “(Piccolo) Festival della Divulgazione“, un’iniziativa che porterà nella Bassa incontri, laboratori e visite guidate in cui al centro ci sarà la trasmissione di conoscenze attraverso figure note di divulgatori e divulgatrici.
«L’idea – racconta ai nostri microfoni Mattia Zucchini, assessore alla Cultura di San Giorgio di Piano – è nata con alcuni amici, in particolare Mariachiara Mazzanti e Piedomenico Memeo, che è lui stesso un astronomo divulgatore, per trasmettere conoscente in un modo che possa essere accessibile a tutti ma non troppo superficiale».

Scienza e non solo: la prima edizione del (Piccolo) Festival della Divulgazione

«Inizialmente abbiamo di realizzare un evento piccolo, da cui il suffisso, ma in realtà tanto piccolo non sarà già da questa prima edizione», racconta Zucchini. E a guardare il programma è proprio così, visto che gli appuntamenti sono 17, che coinvolgono 7 Comuni (oltre a San Giorgio ci sono Bentivoglio, Minerbio, Castel Maggiore, Pieve di Cento, Argelato e San Pietro in Casale). Oltre agli incontri pubblici, accessibili a tutti e gratuiti, si terranno anche 10 laboratori, tra la biblioteca e le scuole, per fornire a ragazze e ragazzi strumenti in più in ambito scientifico.

Il festival aprirà il 14 maggio con l’incontro “Chi sono gli europei?” dove il genetista Guido Barbujani racconterà le migrazioni nelle diverse epoche che hanno portato all’attuale popolazione del nostro continente. A chiudere il festival, invece, il filosofo Roberto Mercadini in “Little Boy” sulla storia del progetto Manhattan e della corsa al nucleare prima e durante la seconda guerra mondiale.
Nel mezzo tanti appuntamenti con altri divulgatori e altre divulgatrici, come la biotecnologa Beatrice Mautino, la scrittrice Simona Vinci, il chimico Ruggero Rollini, i fotografi naturalisti Marco Colombo e Francesco Tomasinelli, lo storico Francesco Filippi e altri ancora.

Il tema della scienza e della sua divulgazione sono stati argomenti centrali anche nel recente passato, durante la pandemia. Una maggiore trasmissione delle conoscenze attraverso la divulgazione avrebbe forse ostacolato la diffusione di un pensiero antiscientifico o di vere e proprie fantasie cospirazioniste.
«Accanto ad una competenza nella loro materia – osserva l’assessore – i relatori e le relatrici affiancano un’altra capacità, quella comunicativa». Che è quella che permette al sapere di essere diffuso e ai cittadini e alle cittadine di avere spunti e coordinate per approfondire per conto proprio.

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