Antonio Gramsci sulla facciata delle Aldini Valeriani Sirani. All’interno del progetto “Agitatevi”, la Fondazione Gramsci Emilia Romagna, in collaborazione con Cheap, ha promosso la realizzazione di un’opera di street art che ritrae il celebre intellettuale antifascista. Sabato l’inaugurazione. GUARDA GLI ALTRI MURALES.

Agitatevi Project: iniziativa della Fondazione Gramsci

Bologna non è Orgosolo, la celebre cittadina sarda tappezzata di murales, ma le opere di street art che ritraggono personalità antifasciste sotto le Due Torri si stanno moltiplicando.
Dall’opera che ritrae, in chiave contemporanea, il volto di Irma “Mimma” Bandiera sulla facciata delle scuole elementari Bombicci di via Turati ad un tributo analogo tra le mura dell’ex-caserma Masini, fino ad agosto scorso sede di Làbas, fino al ritratto di Lino “William” Michelini sul Centro Civico di Corticella.

In queste ore, però, la galleria di opere murarie verrà integrata con un altro celebre volto dell’antifascismo, Antonio Gramsci, di cui in questo 2017 ricorre l’80° anniversario della morte.
L’intervento di street art, a firma di Chekos e al centro del progetto “Agitatevi” della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna in collaborazione con Cheap, ha trovato la sua location ideale nella facciata di via di Corticella dello storico Istituto tecnico bolognese Aldini Valeriani Sirani.

Gramsci è l’intellettuale italiano contemporaneo in questo momento più tradotto e studiato nel mondo, la cui biografia è nota come espressione dell’antifascismo e delle libertà democratiche, ma, soprattutto oggi, anche per le teorie interpretative della modernità nello scenario internazionale del XX secolo.
“Proprio l’attualità del pensiero di Gramsci – spiega Virginia Todeschini della Fondazione e curatrice del progetto – ha suggerito l’idea che lo si potesse celebrare con uno strumento contemporaneo come la street art”.
L’opera verrà terminata e inaugurata sabato prossimo, 28 ottobre.

Una scelta di sicuro forte, che per qualcuno potrebbe essere considerata divisiva, vista la forte connotazione politica dell’uomo. “Gramsci, da vivo, è stato partigiano, da cui anche la celebre citazione ‘odio gli indifferenti’ – spiega ai nostri microfoni Siriana Suprani, direttore della Fondazione Gramsci Emilia Romagna – Tutti noi, in vita, apparteniamo a qualcosa, scegliamo una parte, andiamo a votare. Ma quello che a noi interessava era quello che è rimasto, l’intellettuale, il metodo e l’approccio che aveva ai problemi, gli studi culturali e quelli post-coloniali, che fanno sì che oggi venga studiato ancora in molte parti del mondo”.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SIRIANA SUPRANI E VIRGINIA TODESCHINI: