Dal 6 aprile è uscita per Mondadori, la nuova raccolta di racconti di Francesca Marciano, Animal Spirit: sei lunghi racconti, borghesi e selvatici, dove l’autrice riesce a catturare e fotografare, con grande abilità, la profondità emotiva e psicologica dei suoi personaggi.
La nuova serie di racconti di Francesca Marciano
Oltre ad essere autrice di romanzi quali “Cielo Scoperto”(Mondadori 1998), “Casa rossa” e “La fine delle buone maniere”(Longanesi 2005 e 2007), Marciano è una delle sceneggiatrici più importanti in Italia: infatti recentemente ha ricevuto la candidatura al David di Donatello come miglior sceneggiatura per “Lasciami andare”, sta collaborando alla stesura di un nuovo film di Moretti, e ha scritto tutti i film della Golino, lavorando con personaggi quali Bertolucci, Comencini, Verdone e Ammaniti.
La sua nuova raccolta è composta da sei racconti lunghi, con protagoniste donne che si trovano ad affrontare una scelta, un bivio cruciale che cambierà la loro vita; relazioni clandestine che terminano dolorosamente, eventi che riportano a galla dolorosi e traumatici ricordi del passato, vacanze che cambiano di segno e aprono a nuove avventure.
Quelle raccontate e scandagliate dall’autrice sono donne spaesate, fuori dalla norma e mai chiuse in una dimensione troppo sicura. Tutte le protagoniste dei racconti finiscono per intrattenere un rapporto viscerale e simbolico con un animale: il libro è attraversato da gabbiani che si stagliano sul cielo di Roma, serpenti addestrati di un circo, cagnolini trovati in una strada di campagna.
Come racconta la stessa Francesca Marciano ai nostri microfoni, i sei racconti hanno in comune questo spirito selvatico che in fondo ci lega al mondo animale: tra queste storie di amori, matrimoni, figli, perdite e amici, ognuna delle protagoniste incontra un totem, un animale, o una sua proiezione, che le riporta a qualcosa di primigenio e profondo, che hanno dentro ma con cui non c’è mai stata una reale connessione. E sono proprio queste connessioni primordiali che fanno balenare delle verità, producendo cambiamenti e decisioni improvvise.
Lo spirito animale che si esprime e manifesta in ogni racconto, ci riporta alla forma di armonia con il mondo. Le storie, seppur piene di difficoltà, hanno tutte una risoluzione, un battito d’ali che ci riconduce fuori e rende liberi: ed è proprio questa ritrovata connessione con il mondo e la natura che diventa salvifica e ci fa splendere di nuovo.
Ai nostri microfoni, Francesca Marciano ci racconta inoltre di come la scelta della forma narrativa dei racconti sia stata una scelta naturale: da tempo aveva in testa una serie di storie più concentrate, che sentiva l’esigenza di raccontare. Inoltre questa forma ha un ritmo molto vicino all’autrice, che vede quella del racconto come una dimensione giusta, seppur piccola, ma in grado di distillare l’arco della vita dei personaggi.
La scrittura di Francesca Marciano riesce a farci addentrare e catapultare nella narrazione alla stessa velocità di un film, che si sgretola davanti ai nostri occhi, e così ci troviamo a scandagliare gli angoli più vulnerabili e fragili delle vite di personaggi, che sono molto distanti tra loro e da noi.
Quella dell’autrice è una scrittura limpida, cinematografica ed esperta, carica emotivamente e psicologicamente.
Chiara Moffa
ASCOLTA L’INTERVISTA A FRANCESCA MARCIANO: