Dal 2 al 31 maggio 2023 si terrà a Bologna, al Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo, la 33a edizione di AngelicA, il Festival Internazionale di Musica che dal 1991 è dedicato alla musica internazionale contemporanea e di ricerca. In programma quest’anno 16 concerti, con artisti di fama nazionale e internazionale provenienti da Giappone, Etiopia, Svezia, Inghilterra, Stati Uniti, Islanda, Vietnam, Scozia, Svizzera, Australia, Germania, Francia, Olanda, Norvegia, Canada, Italia.

AngelicA, un occhio di riguardo verso la diversità

Punto di forza di AngelicA è come sempre quello di rappresentare ogni forma di ricerca musicale che si muova in ambiti non convenzionali, e che usi con libertà i molteplici materiali offerti dalle diverse tradizioni musicali, mantenendo gli intenti che lo hanno animato sin dalla sua prima edizione – l’attenzione e l’apertura alla diversità e la conseguente capacità di abbracciare e mettere insieme, con estrema naturalezza, mondi sonori anche molto differenti tra loro – che si esprimono in un programma variegato.

AngelicA è “mettere insieme mondi che altrimenti non si parlerebbero” – spiega durante la conferenza a Palazzo D’Accursio Massimo Simonini, Direttore artistico di AngelicA Festival, che inizia il suo intervento affermando che “nel dialogo tra diversità si trova qualcosa che altrimenti non ci sarebbe: diventa visibile quello che non c’è, che manca, si colma una mancanza e aumenta la speranza”.

AngelicA vede anche la partecipazione di studentesse e studenti del Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna, che “ha il dna proprio nei progetti di ricerca” – ha spiegato Aurelio Zarrelli, Direttore del Conservatorio. Un’intesa quindi duratura nel tempo, che unisce AngelicA e il Conservatorio, entrambi impegnati nella forma di ricerca musicale basata sulla diversità.

Alla conferenza stampa presenti anche Elena di Gioia, Delegata del Sindaco alla Cultura di Bologna e Città Metropolitana, che ha evidenziato l’impegno dell’Amministrazione nel sostenere e finanziare AngelicA Festival, sottolineando “il connubio tra il Conservatorio, il Comune e il Festival“. Presente anche Enrico Ratti, Direttore Generale della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, che ha garantito ancora una volta pieno sostegno ad AngelicA Festival proprio perché sostiene la ricerca musicale non convenzionale e la diversità.

Il programma

La 33a edizione di AngelicA si svolgerà dal 2 al 31 maggio, con 16 concerti al Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo – lo spazio in via San Vitale gestito da AngelicA in convenzione con il Comune di Bologna, lungo tutto l’anno con le sue stagioni invernali – e un appuntamento alla Basilica di Santa Maria dei Servi venerdì 25 maggio.

Un vero e proprio avvenimento apre AngelicA: dopo un’assenza durata oltre vent’anni dalla scena europea, Jim O’Rourke sarà in Italia insieme a Eiko Ishibashi, e farà tappa al Teatro San Leonardo per un doppio concerto il 2 maggio. Un salto di qualche giorno e assisteremo a un altro evento eccezionale: venerdì 5 e sabato 6 maggio Wadada Leo Smith, tra i più importanti musicisti della storia del jazz, presenterà il suo CREATE Festival. Due serate di concerti, in cui avremo l’occasione di ascoltare brani di Smith, eseguiti in prima assoluta ed europea da una formazione inedita, appositamente riunita.

Tra gli altri artisti: Wadada Leo Smith, Sofia Jernberg & Alexander Hawkins, Oren Ambarchi, Luong Hue Trinh & Ngo Trà My dal Vietnam, Maja Solveig Kjelstrup Ratkje e Stian Westerhus.

Ci sarà anche un Momento Saggio del Piccolo Coro Angelico, il laboratorio di sperimentazione vocale per bambini tra i 5 e i 12 anni promosso da AngelicA sabato 27 maggio.

La 33a edizione del festival si concluderà mercoledì 31 maggio con un doppio appuntamento che vedrà protagonista uno dei più importanti musicisti giapponesi dagli anni ‘90 a oggi: Otomo Yoshihide. Per AngelicA, dove ha suonato per la prima volta nel 1995, si esibirà in un raro set in solo per giradischi e feedback, e condurrà, dopo tre giorni di workshop, un’orchestra formata da allievi del Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna.

Ascolta l’intervista a Massimo Simonini: