La sezione bolognese dell’Altra Europa con Tsipras e il Laboratorio per lo Sciopero sociale promuovono per domani due sit in per sostenere la causa del popolo e del governo greco e contro i ricatti delle istituzioni europee. Appuntamento alle 17 davanti al Consolato greco in via Indipendenza e alle 18 davanti alla Deutsche Bank di via Marconi.

Domani, in concomitanza con la riunione straordinaria dell’Eurogruppo a Bruxelles, convocata per discutere della questione greca, in molte città europee ed italiane si terranno presidi di solidarietà con Atene e con il popolo greco e contro i ricatti della Bce e dell’Europa.
Si scenderà in piazza anche nella nostra città, in un due diversi presidi, che hanno scelto due distinti obiettivi simbolici.

Il primo presidio, proclamato dalla sezione bolognese de L’Altra Europa con Tsipras, si terrà alle 17 davanti al Consolato greco. Da lì i manifestanti faranno sentire il proprio sostegno e il proprio calore al popolo greco in una manifestazione intitolata “Difendiamoci“.
“La banca centrale ‘europea’ ha deciso ufficialmente di strozzare il governo greco – si legge nel comunicato – ha tagliato tutti i crediti, ha impedito ogni accesso al denaro. Questo non è solo contro la Grecia: è contro ciascuno di noi, dalle ragazze e ragazzi disoccupate a tutte le famiglie”. È dunque per questo che occorre difendersi.
Gli stessi organizzatori invitano poi a Roma, sabato prossimo, alla manifestazione nazionale indetta per gli stessi motivi. Per maggiori informazioni: bolognacontsipras.wordpress.com

Dalla difesa, poi, si passa all’attacco con il presidio promosso dal Laboratorio per lo Sciopero Sociale, intitolato “Atene chiama, Bologna risponde“, che si svolgerà simbolicamente sotto la sede della Deutsche Bank in via Marconi 13 alle ore 18.
Il Laboratorio per lo Sciopero Sociale, che ha aderito all’appello lanciato da Solidarity For All, sottolineando come appaia chiaro che in Europa ci sia un blocco al cambiamento.
Gli organizzatori rilanciano inoltre la mobilitazione europea del 18 marzo di fronte alla nuova sede centrale della Bce a Francoforte.

Nel suo tour europeo della settimana scorsa, compiuto nel tentativo di trovare appoggio per la rinegoziazione del debito, il premier greco Alexis Tsipras ha ricevuto solo porte chiuse in faccia sia da istituzioni come la Bce e l’Eurogruppo, sia da capi di Stato e di governo, come la cancelliera tedesca Angela Merkel o il premier italiano Matteo Renzi, il quale formalmente aveva detto di sostenere la posizione di Syriza, ma che alla prova dei fatti ha dimostrato di essere perfettamente allineato alle politiche di austerity europee.
Se istituzioni e governi rispondono picche, dunque, saranno i cittadini a tentare di far cambiare direzione alla gestione europea della crisi.