Se la reunion dei Cccp ha galvanizzato i fan della band post-sovietica reggiana, l’annuncio del loro concerto in piazza Maggiore ha diviso i bolognesi. Al centro delle polemiche il costo del biglietto, quasi 60 euro, e la blindatura della piazza per un’iniziativa organizzata da privati.
È da queste polemiche che nasce l’idea di un confronto sul tema dello spazio pubblico, in particolare su come è cambiata la piazza e la città, da luogo inclusivo e gratuito ad esclusivo, a pagamento, da patrimonio cittadino comune a punto strategico del marketing turistico locale.
Dai Clash ai Cccp in piazza Maggiore, una riflessione sull’uso dello spazio pubblico
L’evento, organizzato da Bookmaker e Istigazione Culturale 414, si svolgerà al Centro Sociale della Pace, in via del Pratello 53, proprio a poche ore dal concerto dei Cccp, il 21 maggio alle 18.00.
Il titolo la dice lunga: “Almeno i Clash erano gratis!”. Il riferimento è al concerto dei Clash proprio in piazza Maggiore nel giugno del 1980. Un concerto gratuito di una band punk, che non per questo scampò alle contestazioni, pensato come un tentativo di riconciliazione tra il Pci e il movimento del 1977.
«Il tema non è solo sui Cccp a pagamento in piazza Maggiore – osserva ai nostri microfoni Federico Montanari, professore associato all’UniMoRe, ex bassista dei Bacteria e moderatore dell’incontro – e neanche una rievocazione storica o aneddottica dei bei tempi andati, che spesso a Bologna viene esercitata, ma vogliamo ragionare sull’uso degli spazi pubblici in città».
Gli stessi Clash, del resto, vennero contestati da un’ala più radicale e anarchica del movimento punk, che pose il tema del mercato discografico, dell’autoproduzione e del Do it yourself, che poi influenzò la discografia stessa.
A giudicare dagli ospiti che interverranno all’incontro, il confronto sarà vero e non tra persone che la pensano allo stesso modo. Ci sarà Massimo Buda, giornalista e critico musicale di Lotta Continua e Paese Sera, insieme a Laure de Lauris dell’Attack Punk Records e fondatrice e batterista dei Raf Punk. Ci Sarà Stefano “Steno” Cimato, fondatore dei Nabat, insieme all’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori, che contribuì proprio all’organizzazione del concerto dei Clash del 1980. Ci sarà Alberto Ronchi, assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, di Bologna e della Regione Emilia-Romagna, insieme a Oderso Rubini, fondatore di Italian records ed esponente di Digital Humanities e Musica presso la Regione Emilia Romagna insieme a Helena Velena, fondatrice di Attack Punk Records e Raf Punk, oltre che produttrice dei primi 4 dischi dei Cccp.
A introdurre l’incontro sarà Mauro Boris Borella di Istigazione Culturale 414 e Link e a conclusione dell’incontro verrà proiettato il servizio di Gianni Minà con l’intervista ai Clash, realizzato e poi trasmesso per il programma Mixer.
ASCOLTA L’INTERVISTA A FEDERICO MONTANARI: