Mille gli sfollati dell’alluvione che ha colpito il modenese, ma alcuni possono rientrare nelle proprie case. Ingenti, invece, i danni all’agricolutura e all’industria. Cardone: “Questa è zona di Lambrusco e sono duemila le aziende sott’acqua”. L’appello contro l’intralcio dei curiosi.
La situazione nelle zone del modenese colpite dall’alluvione (e già piegate dal terremoto) è in lento miglioramento e, se non piove, l’acqua potrebbe andarsene definitivamente entro venerdì. Il territorio interessato, però, è molto esteso e copre circa 60 kilometri quadrati.
Nella giornata di ieri è salito a mille il numero degli sfollati, di cui 200 nel Comune di San Felice sul Panaro, ma a Bomporto i cittadini che non hanno la casa allagata possono rientrare.
Incertezza, invece, sul numero dei cittadini rimasti bloccati nelle proprie case, allagate dall’esondazione, nelle frazioni di campagna.
Quel che si sa già, invece, è che i danni saranno ingenti. “La conta definitiva verrà fatta solo quando l’acqua si sarà ritirata – spiega ai nostri microfoni la giornalista Antonella Cardone – ma si parla già di milioni di danni”. La giornalista ricorda che l’area colpita è una delle più produttive del Paese, ad esempio grazie alla produzione del Lambrusco. Non è solo l’agricoltura, però, ad aver subito le conseguenze dell’alluvione. Sempre Cardone ci spiega che sono duemila le aziende finite sott’acqua.
I cittadini, come era successo nel maggio 2012 per il terremoto, si sono rimboccati le maniche e si sono organizzati in gruppi di volontari. I più esperti coordinano le operazioni, che spesso riguardano la pulitura degli argini del Secchia, il fiume esondato.
Problematico, invece, l’arrivo di molti curiosi. Le autorità hanno chiesto di non recarsi nelle zone alluvionate per non intralciare i soccorsi e i lavori di ripristino della normalità.
Sul versante politico, intanto, è scoppiata la polemica. Dopo che la colpa, dai social network, era stata scaricata sulle nutrie, molti (in particolare il M5S) sono invece quelli che, dalla sede della Regione fino al Parlamento, chiedono conto di quella che è stata la manutenzione dei corsi d’acqua.
Altro tema quello degli aiuti fiscali. Il tema della no-tax area per le popolazioni colpite da calamità naturali è stato sollevato dalla Lega Nord, ma in questi giorni sono diversi, soprattutto all’interno del mondo economico e produttivo, a chiedere un intervento in questo senso.