«Finalmente un passo avanti è stato fatto, se non altro perché il governo è uscito dall’immobilismo». È così che Marcella Zappaterra, capogruppo del Partito Democratico nell’Assemblea Legislativa della Regione, commenta la pubblicazione del decreto sull’alluvione in Romagna.
Le buone notizie, però, finiscono subito per lasciare spazio a dubbi e perplessità che il Pd esprime e su cui vuole vederci chiaro. Per questa ragione convocherà nelle Commissioni regionali il commissario alla ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliolo.
Alluvione, risorse per la ricostruzione e indennizzi: il Pd convoca Figliuolo
Il primo nodo critico, secondo il Pd dell’Emilia-Romagna, è rappresentato da un’incongruenza di date. La nomina di Figliuolo a commissario, infatti, scadrà a giugno 2023, mentre i fondi stanziati per la ricostruzione valgono per tre anni. «Ci viene un dubbio su come il governo abbia intenzione di gestire la questione – osserva la capogruppo in Regione – è un dato che non ci tranquilizza».
Ma gli aspetti che alimentano le perplessità dei dem sono anche altri due: le risorse stanziate e gli indennizzi per privati e aziende.
Il decreto del governo stanzia complessivamente 2,5 miliardi per la riscostruzione dopo l’alluvione in Emilia-Romagna. Ma la stima dei danni effettuata ammonta a 8,8 miliardi di euro. Dunque «le risorse sono insufficienti – sottolinea Zappaterra – Vogliamo incontrare Figliuolo anche per condividere un medoto di lavoro e intraprendere un percorso che porti all’aumento dei fondi».
Allo stesso modo il Pd si dice preoccupato per gli indennizzi ai privati e soprattutto alle imprese. L’obiettivo è di arrivare a coprire il 100% dei danni subiti, nel più breve tempo possibile e con un anticipo dei fondi che permetta alle aziende di ripartire.
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